Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:61 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. HANDS OF FIRE
  2. ANGELS IN THE SHADOW
  3. FIGHT OF THE BUMBLEBEE
  4. MOONLIGHT SONATA
  5. AIR "THE DAY AFTER"
  6. DEVIL'S STEP
  7. PRAYER TO GOD
  8. PROG - FANTASY
  9. FALLING STARS
  10. MY DEAR CHOPIN
  11. ASTURIAS
  12. ADAGIO IN G MINOR
  13. METAL PIANO SONATA, OP. 13

Line up

  • Mistheria: music, arrangements, keyboards
  • Roger Staffelbach: guitar
  • Leonardo Porcheddu: guitar
  • Ivan Mihaljevic: guitar
  • Steve Di Giorgio: bass
  • Dino Fiorenza: bass
  • John Macaluso: drums
  • Chris Caffery: guitar
  • Roy Z: guitar

Voto medio utenti

Non si ferma un attimo nemmeno Mistheria (all'anagrafe Giuseppe Iampieri), che dopo un anno passato in lungo e in largo a promuovere il suo Vivaldi Metal Project - realizzato con il buon Alberto Rigoni e l'instancabile Douglas R. Docker - ha trovato anche il tempo per un nuovo album solista intitolato "Gemini".

Il "keyboard hero" italiano riprende il discorso interrotto con "Dragon Fire" e decide di concentrarsi sull'aspetto strumentale/virtuosistico della propria proposta a cavallo tra progressive, hard rock e metal neo-classico, con ospiti illustri del calibro di Steve Di Giorgio, John Macaluso, Chris Caffery e Roy Z.

Nel full-length rilasciato da Rockshots Records si riconoscono distintamente le influenze di Mistheria che vanno da Yngwie J. Malmsteen ("Hands Of Fire") agli Artension di Vitalij Kuprij ("Devil's Step" o la curiosa "Asturias"). Ogni tanto l'artista strizza pure l'occhio a certa musica da film ("Angels In The Shadow" riecheggia i Goblin mentre "My Dear Chopin" ha qualcosa dei blockbuster hollywoodiani), ma a farla da padrone è l'inseparabile keytar, protagonista assoluta delle convincenti rielaborazioni di brani classici ("Fight Of The Bumblebee", "Moonlight Sonata", "Adagio In G Minor"). Il passato da organista di Mistheria torna a galla nelle tracce più struggenti come "The Day After" o "Prayer To God", mentre spiccano per originalità "Falling Stars" - dalle venature space/lounge - e l'ottima "Metal Piano Sonata, Op. 13", che da sola vale l'ascolto dell'opera.

Forse suonerà un po' datato, ma non si può certo dire che "Gemini" non sia un disco riuscito e coerente.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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