I finlandesi
Mangoo, attivi nell'undergound dal 2005, arrivano sul mercato col secondo lavoro"
The Heat" dopo il debut del 2012 "Neverland" e quello che ci propongono è un metal molto particolare, sicuramente personale
Tutto gioca su una base basso/batteria martellante ma lineare sulla quale le chitarre disegnano trame semplici ma efficaci, con un suono metal-stoner vagamente grunge e psichedelico. A volte compaiono delle tastiere come su "
Beyond The Sky" che ricorda un pò i Pink Floyd, mentre più frequenti sono le ritmiche rocciose che spesso si accompagnano a buoni chorus come su "
Get Away" o sull'opener "
Relief" che ci rimanda nel main-riff addirittura a "
Stormbringer" dei Purple
Ci sono brani decisamente duri e ben riusciti, oltre a quelli indicati sopra, "
Deification" dall'incedere imperioso con una timbrica che ricorda i QOTSE, la potente "
Tiembla" con chitarre stordenti e la conclusiva "
Grey Belly" che si muove su un giro di basso sinuoso e su rallentamenti e accelerazioni.
I brani sono tutti mid-tempo, purtroppo la voce del singer è un pò troppo uguale su tutte le tracce pur risultando abbastanza ipnotica nella sua litania senza enfasi, la prova strumentale è convincente così come il songwriting fresco ed incisivo.
Un gruppo interessante, dateci un ascolto.
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