Marina Ammouri - in arte
Ammouri - è di certo un gran bel vedere, ma non si può dire che sia un gran ben sentire.
La cantante scandinava vanta un curriculum di tutto rispetto fatto di produzioni, composizioni per altri artisti, partecipazioni a progetti vari come il
Vivaldi Metal Project, ma come autrice - ahimè - lascia piuttosto a desiderare.
Già dall'introduttiva
"Fill Your Heart With Love" si capisce che qualcosa non va: che senso ha iniziare un album con un hard rock cadenzato e monocorde per nulla incisivo? Non va meglio con
"Monster Of Your Own Creation", dove un'interpretazione ancora piatta va a braccetto con una scrittura che mette a sistema il peggio di Rod Stewart e di Meat Loaf. L'altrettanto scarica
"Starlight" sfocia nella titletrack che strizza l'occhio all'AOR. In
"Bad Illusion" incappiamo in improbabili beat elettronici al servizio di una power ballad elaborata ma poco riuscita, prima dell'heavy rock diretto e con pochi fronzoli di
"Manipulation". "Non Anymore", più recitata che cantata, prelude a
"More Than Everything", dagli arrangiamenti di chiara ispirazione pop. Gli inaspettati archi e il pianoforte di
"He Knows Everything About Me" chiudono un full-length tanto breve quanto difficile da digerire e da apprezzare.
Provaci ancora
Marina...
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