Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:50 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BEGGING FOR AWAKENING
  2. DEAR MR. DEVIL
  3. DOWN & DIRTY
  4. FEARING THE FEAR OF MY FEARS
  5. THE FALLEN ONE
  6. LIGHTS AND SHADOWS
  7. DIVE INTO THE FLAME
  8. BOMBARD YOUR SOUL
  9. BLOODY PRETENDER
  10. ON THE ROAD AGAIN
  11. I'M ALIVE
  12. ... IS YOU

Line up

  • Xaver Drexler: vocals
  • Rolf Tanzius: guitars
  • Tom Kintgen: bass
  • Toni Pinciroli: drums

Voto medio utenti

Terzo proiettile per i tedeschi Gun Barrel, che si confermano un gruppo dedito ad un Heavy Rock che hanno ereditato direttamente da Motorhead e dagli AC/DC, e che li affianca ad alcuni loro connazionali come i Thunderhead oppure agli X-Wild. Non hanno cambiato la formula nemmeno con l'inserimento del nuovo cantante, Xaver Drexler, il quale non si allontana molto dal precedente frontman, quel Guido Feldhausen che aveva cantato sui primi due dischi della band, rispettivamente "Power Dive" e "Battle Tested".
E così è, con l'andamento rutilante e graffiante dell'heavy rock di "Dear Mr. Devil" che trova conferma nella scattante "Down & Dirty", la più motorhediana del lotto.
Beh, a dirla tutta, ascoltando il disco sembra proprio di trovarsi di fronte ad una band che ha cercato di cogliere la giusta quadra tra i Motorhead ed il Bruce Dickinson solista, ovviamente quello più vicino alle sonorità Hard Rock, e, infatti, su "Fearing The Fear Of My Fears" (che titolo contorto!) o sulla titletrack, Xaver Drexler riesce a destreggiarsi tra passaggi in stile Lemmy ed altri alla Dickinson (ad esempio la trascinante "Lights And Shadows").
Nemmeno il tempo di fare queste considerazioni che, lasciata sfilare un'insipida "The Fallen One", giungono prima "Dive Into The Flame" (ben marcata dal basso di Tom Kintgen) e poi una "On The Road Again" pronte invece a rimandare direttamente agli AC/DC (e non solo per il cantato di Xaver, dato che vi contribuisce non poco anche il guitarwork di Rolf Tanzius); mentre "I'm Alive" potrebbe far benissimo parte dal repertorio più speedy degli Scorpions. Nonostante un finale all'insegna della melodia con "... Is You" (una ballad rockeggiante, di quelle che magari Dickinson avrebbe potuto cantare ai tempi di "Tattooed Millionaire"), con quest'album i Gun Barrel svelano un animo rozzo e sguaiato e garantiscono cinquanta minuti di musica da poter (o meglio - da dover - ) ascoltare ad alto volume e sopratutto senza stare a farsi troppe preoccupazioni.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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