Dopo un primo album indipendente uscito nel 2015 ed intitolato "
The Human Encryption", il sestetto inglese dei
METAPRISM approda meritatamente su
Graviton Music e a fine gennaio 2018 da' alle stampe il suo secondo lavoro "
Catalyst to Awakening", dimostrando di aver fatto un buon balzo in avanti sul lato della personalità e della qualità del proprio songwriting.
Sebbene ci sia ancora qualcosa da limare qua e la', specie per quanto riguarda il growl maschile che appiattisce troppo la proposta dei nostri, bisogna ammettere che
Ollie Roberts, chitarrista e fondatore della band, ha davvero un grandissimo gusto per le melodie, gusto che si tramuta in assoli sempre efficaci e grandi linee vocali, catchy ma mai banali, per la gioia di chi ama ritornelli da cantare a squarciagola ma su basi quanto mai metal, anche grazie alla produzione ineccepibile di cui i Metaprism hanno goduto.
Fin dall'iniziale "
Codex Regius" si intuisce immediatamente che la band ci sa fare e l'unica questione rimane se sia in grado di assicurare qualità sulla lunga distanza, cosa che a conti fatti si rivela assolutamente veritiera per tutti i 50 minuti scarsi di "Catalyst to Awakening", con diversi highlights come "
Aftermath", "
Unleash the Fire" e la conclusiva "
Catharsis" che restituisce dignità a questo vocabolo dopo la vergogna inflittagli recentemente dai
Machine Head.
Non ci sono punti deboli, se non come detto il growl (che poi a dire la verità è un mezzo scream...forse sarebbe stata più adatta una voce pienamente death metal a 'sto punto?) del buon
Joey Draper, che quando si diletta con la voce pulita risulta molto più godibile, al pari della sua collega
Theresa Smith, sempre convincente e mai troppo eterea.
Da segnalare, tra le altre cose, la partecipazione di
Timo Somers dei
Delain,
Marco Pastorino dei
Temperance e
Chiara Tricarico dei
Teodasia: insomma, un lavoro sfumato anche dal metal tricolore.
Una cura meticolosa dei cori, di ogni aspetto in tutti i singoli brani, delle ritmiche e, come detto degli assoli, vera marcia in più del disco, fanno sì che i
Metaprism siano riusciti a confenzionare un album ovviamente derivativo ma con ottima qualità, senza dubbio interessante per tutti gli amanti del thrash/groove moderno caratterizzato da voce femminile.
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