Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:49 min.
Etichetta:Napalm

Tracklist

  1. THIS IS WAR
  2. AUDREVOLUTION
  3. BLACKOUT
  4. THIS ONE
  5. MIDNIGHT MAN
  6. LIGHT YOUR WAY
  7. CALIFORNIA
  8. SATELLITE
  9. NAYSAYER
  10. ROSE ALLEY
  11. JUGGERNAUT (BONUS TRACK)
  12. THE END (BONUS TRACK)

Line up

  • Toschie - Voice
  • Ice Dale - Guitar
  • Thomas Tofthagen - Guitar
  • Kjetil Greve - Drums
  • Espen Lien - Bass

Voto medio utenti

Gli Audrey Horne hanno la capacità di essere semplici ma dannatamente efficaci con il loro hard/heavy quadrato, essenziale, senza fronzoli ma sempre fresco ed energico
Nei loro dischi non trovate filler ma canzoni in grado di scuotervi e farvi battere il proverbiale piedino ed è il caso anche di questo ultimo "Blackout" , 12 canzoni la cui miglior definizione è "rock'n'roll", duro e semplice
Se l'opener " This Is War" col suo riff di stampo maideniano apre le danze senza esaltare eccessivamente, è dalla seconda traccia "Audrevolution", col basso martellante e chorus contagioso, che il disco decolla .
La titletrack è un rock cadenzato e piuttosto tranquillo nel quale si sentono anche le tastiere, con un finale in crescendo sorretto da un lungo e pregevole solo, "This One" è anch'esso un brano tranquillo che prepara le orecchie per il primo highlight del disco rappresentato dal potente 4/4 "Midnight Man" e sfido chiunque a stare fermo mentre lo si ascolta, impossibile non cantarlo.
Ma è con "Light Your Way", introdotta da una batteria tribale, che il gioco si fa duro, con una canzone veloce nella quale l'hammond duetta con le chitarre riportandoci alla memoria i Deep Purple del periodo "Slave & Masters", seguono "California" e " Satellite " più tranquilla la prima ( ma con potente bridge centrale nel quale spiccano le "twin-guitars") e più incalzante la seconda col suo ritmo rock-dance
" Naysayer" è un pugno nello stomaco col suo riff priestiano/maideniano e relativi assoli, "Rose Alley" è un brano che ricorda Phil Lynott e i suoi Thin Lizzy , mentre in chiusura dell'album troviamo 2 bonus tracks "Juggernaut" un roccioso hard rock sorretto da chitarre bollenti e "The End" un'efficace ballad dalla melodia struggente ma dal bridge centrale elettrico e potente, una degna chiusura di un disco sorprendente nella sua semplicità di fondo.
Consigliatissimo.

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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