Era il 2013 quando il temerario
Giuseppe Caruso debuttava con
"The Darkest Way", EP targato
Mind Enemies che soffriva un po' della sindrome del "tanto e subito" in cui convivevano metal, grunge, alternative, prog e hardcore in maniera non sempre "civile", a maggior ragione in sole 4 tracce.
Oggi l'artista pugliese ci riprova con il full-length
"Revenge", e le cose vanno decisamente meglio. L'hardcore è definitivamente sparito e a dominare è la componente heavy/thrash della proposta (
"Goya", "Angel Of Consciousness" o l'elaborata
"My World", con tanto di break blackmoriano). La scrittura si fa talvolta progressiva (
"The Black Warrior" mi ha ricordato Savatage e Crimson Glory, così come la più sostenuta
"Wild Existence") ma non disdegna divagazioni grunge e alternative (in
"The Dark Life" si respira lo
spleen nirvaniano). Non mancano episodi diretti dal sapore vintage (su tutti
"The Rock Rite", mentre ho trovato più scontata
"Dream Time") in antitesi con la più pesante e conclusiva titletrack, forse eccessivamente prolissa e priva di reali sorprese.
La produzione - e in alcuni momenti l'esecuzione, tutta ad opera di
Caruso - sono migliorabili, ma a livello di idee e di intenzioni la strada mi sembra quella giusta.
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