Con una lunghissima carriera alle spalle, il gruppo nasce del 1993, con una serie sterminata di split album, live album e compilation varie, con una line up sostanzialmente infinita (con tanto di batteristi morti), tornano sul mercato discografico gli americani, ma di lingua spagnola,
Morbosidad che rilasciano
"Corona de Epidemia" per la
Nuclear War Now! Productions (direi ovviamente visto il genere) in formato CD, dopo che l'anno scorso l'album era stato rilasciato solo in vinile.
L'unico membro rimasto dei nostri è il cantante
Tomas Stench, ed è intorno alla sua figura, alla sua voce rabbiosa, al suo satanismo becero, che gira tutto un album che gode di una buona produzione, per quanto un po' confusa, un buon tiro ed una assoluta mancanza di spunti interessanti o di novità.
Questo tipo di metal estremo aveva un senso negli anni '80, primi anni '90, con le uscite dei vari Sarcofago, Beherit, Blasphemy e allegra compagnia malsana, ma oggi, in un mondo in cui è la realtà quotidiana ad essere emanazione diretta del Maligno, lascia il tempo che trova e, al massimo, può provocare un vago accenno di sorriso sulle labbra.
Nella sostanza delle cose, un tagliente riffing di matrice black, una batteria che viaggia follemente, una serie di urla dal tono medio, tanta blasfemia un tot al chilo, non sono sufficienti a fare un buon disco, almeno alle mie orecchie, ma fanno si che
"Corona de Epidemia" sia il classico album da ascoltare, tutto di un fiato, visto anche che, intelligentemente, dura poco, una sola volta, magari scapocciando selvaggiamente, per poi dimenticare di averlo mai fatto.
A qualcuno tutto questo basterà.
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