Æ...
per precisione!
S.Æ. è un lavoro che affonda nei primi ottanta per esprimere dei canoni sospesi e delle attitudini proprie delle 'culture spirituali' sparpagliate in ogni angolo del globo.
L'incedere proto sciamanico, scanzonato e i versi sottili rendono il viaggio non dispersivo.
Purtroppo nessun* fra voi avrà lo slancio o l'impeto per darsi tempo. L'invisibilità permanente è dietro l'angolo.
Riferendoci alla legge di castrazione, forza endogena direttiva e dominatrice, potremmo inibire ogni altra velleità.
Teniamo la retorica lontana. Ancora e ancora.
Le 6 tracce sono un ambiente a ciambella con il vuoto in mezzo.
Finalmente il sacro centro ligneo del doom è delocalizzato.
La caparbietà di spostare il baricentro sonoro alla circonferenza è la forza principale di questo lavoro.
I giovani, sostenuti dalle dichiarazioni karismatiche di Gylve Fenris Nagell, consigliere del comune da cui provengono (la minuta Kolbotn -Oppegård-), hanno pelli da vendere.
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Worshipper rappresenta il voto in maniera semplice e sintetica. Incarna i sentimenti del lavoro e dimostra come la piena sufficienza sia davvero un concentrato di stile, un sublimato fresco. Ma in giro per il toro-ciambella c'è di più. Eccome: ci sono sincronici vapori che danno vita a psicofeticci, litanie cinematografiche, corpi slegati...
è la mattina del rituale, nella calma che precede il passaggio dalla solitudine all' apparente-estasi-collettiva.
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