A quattro anni di distanza dalla prima "lezione" di heavy metal ottantiano, tornano i Powergod, che nel frattempo hanno pubblicato l'ottimo "Evilution part III: Nemesis". In questo "Long live The Loud", ambiziosa seconda lezione che il sottoscritto aspettava con trepidazione, i nostri ci offrono al solito delle perle di rara bellezza che sono state abbandonate nelle polverose soffitte da tutti, tranne che qualche nostalgico ancora attaccato ai proprio gracchianti vinili. Rispetto a "Bleed for the Godz", questo "Long Live The Loud" vanta una maggiore diversità di generi trattati, cosa senza dubbio ottima, non fosse per la scelta a mio avviso infelice di qualche cover. Non poteva essere migliore la scelta quando andiamo ad ascoltare brani immortali quali la title-track degli Exciter, o la grandiosa "Scream from the Grave" degli Abattoir, e che dire di una "Deathrider" degli Omen o di "Heavy Chains" dei Loudness? Spazio anche al thrash d'annata, con gli Hirax di Katon W. DePena e la loro storica "Bombs of Death" e con "Total Desaster" dei Destruction. Indubbiamente meno apprezzata, perlomeno dal sottoscritto, la scelta di "Rocking Through the Night" (Rosy Vista) o della banale "Ready to Rock" di Wendy O' Williams. Per fortuna abbiamo però i D.R.I. con "I'd Rather be Sleeping" e gli Anvil con "Motormount". Come nella prima lezione, tantissimi sono gli special guest, da Tom Angelripper a Schmier, passando per Lips e John Gallagher. Inutile dire che la performance dei Powergod è assolutamente convincente, grazie soprattutto alla indubbia versatilità di President Evil alla voce. "Long Live the Loud" è un disco che non può passare alla storia, ma che è un gradito tuffo nel passato per tutti i metalhead che non si riconoscono nel metal odierno. Da avere.
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