Debt of Aeons è meglio del precedente. Fluido ed ostico, arrampica il cielo come un fagiolo.
Apre la via ad ascoltatori provenienti ed andanti in direzioni variegate.
Orientatevi a vista.
Dept... è un'uscita importante e va vista come tale e con filtri meno spessi possibile.
A molti farà gridare il buono che porta con sè, mentre ad alcuni, farà sentire il miracolo metallico prossimo.
sintesi tracce:
1) Tesa, interlocutoria, pesante: quasi pensante. Intensa, lunga. Mai noiosa (sebbene la mia soggettività necessiti overdose di ardore, sposo anche questa!).
2) Meno paralizzata negli stili vocali: più duttile e liberatoria nel cantato rispetto alla media. Spumosa. A tratti vasta...
3) Dopo due canzoni massicce e trainate da alcuni bellissimi assoli si cede il passo alle guglie rocciose di esopianeti rarefatti. Pretenziosa, assonnata: nè troppo onirica, nè troppo immaginifica. Piratesca da due terzi in avanti...
Ostica nel complesso. Si chiude in teatro. Se verrà adorata non mi offendo
4) waou: cos'è?!?!?!?
5) Retroversa. Lamentosa in alcuni stalli. Sinistra ma nemmeno troppo. Eroica e lacrimosa la frase più centrale.
Devastante quanto bella la seconda parte dal fare savatagesco strillato e "scrimato" da lodi.
6) sample connettivo (perfetto)
7) inizia la fine. Calano abitudini come palpebre. Si stendono storie di secoli in un click.
Sintetica, come poche canzoni figlie di questi canoni potrebbero essere. Accorata. Fragile.
Strutturata su una bellezza comprensibile solo attraverso un tuffo nel silenzio più buio.
Non facile da scrivere, anzi, difficile, di più: quasi impossibile - al netto dell'inno di un popolo mai esistito -
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