Il progetto capitanato da
Antonio Polidori già da “qualche” tempo porta avanti la grande tradizione del
dark-metal italiano e dopo il patrocinio della
Minotauro Records, la partecipazione in questo nuovo “
Demons crawl at your side”, di
Sandra Silver, già nera sacerdotessa del maestro
Paul Chain, non può che rinsaldare ulteriormente il legame indissolubile con quelle vibrazioni sonore così profondamente inquietanti, potenti e fascinose.
Tony Tears, con una
line-up completata da
David Krieg (Hexenfaust, Soul of Enoch) e
Regen Graves (Abysmal Grief), consacra dunque la sua musica ai dogmi di Violet Theatre, Black Hole, Jacula, Zess e Death SS e lo fa con notevole attitudine e personalità, ammantando di sinistre suggestioni cinematografiche un
songwriting piuttosto efficace, per un effetto complessivo capace di trasportare l’astante in una dimensione metafisica e orrorifica, riconoscibile nelle sue fonti ispirative e non per questo banale e oltremodo prevedibile.
Un filo rosso tra note e celluloide che si manifesta immediatamente nel rabbrividente atto introduttivo “
Psychic exorcism”, mentre all’ipnotico incedere di
“In Lilith’s day” è affidato il compito di scendere nelle viscere della terra, ammaliati dalla laringe efferata ed evocativa di
Krieg.
Il recitato in madrelingua della
Silver in “
The beast inside the beast” si sgrana con andatura leggermente claudicante su una melodia minimale e straniante, lasciando spazio alle tinte gotiche di “
Fury of baphomet”, episodio pregno di una forma assai prepotente di lugubre seduzione.
“
Predication” è nuovamente consegnata totalmente alle conturbanti doti teatrali di
Sandra Silver, ma se cercate qualcosa di realmente “impressionante” la liquida “
Archangel warrior”, dove le voci maschile / femminile s’intrecciano e la presenza dell’
angelo guerriero appare davvero tangibile e incombente, ha tutte le caratteristiche necessarie a suscitare vera inquietudine e ammirazione.
“
The thin shroud of Moloch”, dal clima spettrale e rituale, la catartica “
Demon always stands at the darkness of fear”, più semplice e diretta, e l’eterea “
Eternal conflict”, avvolta dalle ragnatele della desolazione, regalano gli ultimi brividi di un programma che interpreta assai bene il ruolo di abile esploratore musicale del mondo occulto ed esoterico, terribilmente attraente per l’essere umano fin dalla notte dei tempi. Consigliato a chi non può opporsi all'irresistibile malia delle tenebre …
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