In barba alle loro origini che li vorrebbero in spiaggia a prendere il sole e a fare surf, gli australiani
Mournful Congregation escono con il loro quinto full-length
"The Incubus Of Karma" per
Osmose Productions e gettano ancora una volta un'ombra cupa e disperata sulle nostre già misere esistenze: il gruppo di Adelaide confeziona l'ennesimo gioiellino funeral doom della loro carriera e si confermano tra la band di punta del genere.
Questo nuovo album non mostra particolari evoluzioni di sound rispetto a quanto fatto in passato, e dimostra che i 7 anni di attesa dal precedente "The Book Of Kings" sono stati ampiamente ripagati con un lavoro che rispecchia perfettamente la Weltanschauung dei Mournful Congregation: "The Incubus Of Karma" si compone di sei brani, in cui l'iniziale "The Indwelling Ascent" funge più da intro, e la centrale titletrack più come un intermezzo, mentre le altre quattro tracce sono monoliti di almeno 15 minuti pregni di disperata sofferenza, in cui i Mournful Congregation scandiscono la loro tristezza con accordi grevi e profondi, sui quali si stagliano melodie struggenti ed evocative in grado di generare emozioni profonde. Il cantato di Damon Good poi, con il suo growl sofferente e possente, è il complemento perfetto alla musica della band, anche quando lascia il posto a momenti in cui la voce è quasi sussurrata o narrata.
Certamente "The Incubus Of Karma", come tutto il resto della produzione dei Mournful Congregation, non si presta ad essere apprezzata da una vasta platea di ascoltatori: coloro che vorranno imbarcarsi in questo viaggio sappiano che questo album, per quanto possa essere ostico, saprà regalarvi emozioni sincere e profonde se lascerete che vi prenda per mano e vi guidi nell'abisso.
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