Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:25 min.
Etichetta:New Haven
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. OF GORGONS SPAWNED THROUGH WITCHCRAFT
  2. DAWN OF ETERNITY
  3. EMERGING FROM HER WEEPINGS
  4. WHEN AUTUMN STORMS COME
  5. THE BRIMSTONE GATE

Line up

  • Jens Rydén: vocals
  • Andreas Nilsson: guitars
  • Marqus V. Norman: guitars
  • Kristoffer W. Olivius: bass
  • Mattias Grahn: drums

Voto medio utenti

Mini Cd di 5 tracce per gli svedesi Naglfar in anticipazione di quello che sarà il quarto album della band, Sheol, in uscita i primi mesi del prossimo anno.
Ex Inferis contiene alcuni brani come "Emerging from her Weepings" che non è altro che una song riregistrata originariamente presente su "Vittra" mentre "The Brimstone Gate" e "When Autumn Storms Come" risalgono al 1997 ed erano presenti non solo nel 7'' omonimo.
Al di là dei dati tecnici, il prodotto in questione presenta una black metal band che, a dieci anni di distanza dalla sua formazione, può ancora vantare la propria presenza sulle scene, pur dopo l'affievolirsi dell'ondata di black metal di primi anni Novanta. Due album quali Vitra e Diabolical hanno portato il nome Naglfar a emergere dalla scena underground e a raggiungere una certa dose di popolarità e meritato successo che ha portato il combo di Umeå a girare i palchi di mezza Europa in compagnia di Deicide, Brutal Truth o Six Feet Under, per citarne alcuni. A spezzare l'attesa che da quattro anni precede l'uscita del nuovo lavoro arriva questo mini come assaggio dell'attuale stato di salute della band. Ormai lontani dalle influenze death degli esordi, i Naglfar vanno definendo un sound sempre più personale e riconoscibile, una sorta di viking epic black metal di alta fattura che lascia ben sperare per il prossimo Shoal.
L'aspetto più epico e maestoso delle composizioni viene a coincidere perfettamente con quello prettamente black, in un risultato decisamente valido e convincente, nel quale atmosfere cupe e malvagie si sposano con gli incisivi e ruvidi accompagnamenti delle chitarre.
I primi tre brani mostrano una maturazione notevole nel songwriting, meno banale e scontato rispetto agli esordi, dove cambi di tempo ben assestati nella struttura dei pezzi permettono di godere maggiormente dell'operato della band. Chiaro esempio la cover di "Dawn Of Eternity" dei Massacre, tratta dall'album "From Beyond" del 1991 nel quale si passa dall'incipit epico e cadenzato, ad una parte centrale decisamente più sostenuta fino al break conclusivo, dai tratti più heavy. Sempre black metal rimane, ma con un'intenzione in più rispetto al passato e relativo passo avanti verso un ulteriore maturazione sonora. Buona poi la registrazione chiara e distinguibile dei singoli strumenti tra i quali emerge il cantato tormentato di Jens Rydén e il preciso lavoro delle chitarre, sempre ben presenti.
Certo rimanendo su queste coordinate, il nuovo lavoro non potrà che stupire positivamente i fan della band e più in generale chiunque voglia concedersi l'ascolto (consigliato) di un po' di buon black metal.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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