Dopo aver recentemente pubblicato la ristampa arricchita di “
Damnatio memoriae”, è ancora una volta la nostrana
Minotauro Records a patrocinare il nuovo albo dei
My Silent Wake, operoso gruppo inglese di
gothic /
doom /
death giunto alla decima produzione discografica.
Una scelta sicuramente azzeccata, dacché i britannici anche in questo “
There was death” forniscono una lucida e coerente prova della loro
ars musicale, non particolarmente “innovativa” e tuttavia davvero intensa e piuttosto suggestiva.
Durante l’ascolto non si può, infatti, non pensare a My Dying Bride, Paradise Lost e (primi) Anathema, eppure le canzoni sono dotate di una spiccata capacità di coinvolgimento, edificata su una cultura specifica evidentemente tutt’altro che approssimativa e superficiale.
In una scena dove il verbo “creare” è ormai raro e sempre più spesso è sostituito dal molto meno edificante “copiare”, ben vengano musicisti capaci di sviluppare le loro evidenti ispirazioni primarie attraverso innato buongusto e tensione espressiva, producendo “surrogati” di notevole valore.
Il cantato acre e affranto di
Ian Arkley costituisce il classico “valore aggiunto” della situazione, mentre le chitarre scorticano i sensi e le melodie e le ritmiche ipnotizzano in un quadro sonoro che si manifesta al tempo stesso rabbioso, avvolgente, cupo, drammatico e visionario.
Le due
suite del programma, la malinconica ed enfatica “
Ghosts of parlous lives” e la solenne “
An end to suffering”, rappresentano verosimilmente il lato migliore e maggiormente composito delle capacità artistiche dei
My Silent Wake, ma anche brani più “diretti” come la morbosa “
A dying man’s wish”, la possente e magnetica “
Killing flaw” e l’apocalittica
title-track testimoniano l’abilità e la sensibilità di maturi interpreti del settore.
Segnalando, infine, il sognante e torvo crescendo di “
No end to sorrow”, non rimane che consegnare “
There was death” a tutti gli appassionati dei suoni decadenti, tetri e angosciosi, i quali, ne sono convinto, sapranno gradirne la pulsante tempra emozionale.
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