Zac Crye è il fondatore e leader degli Hudu Akil, stoner metal band di Phoenix che si sta facendo strada nell'underground del sud degli States. Ma il musicista dell'Arizona porta avanti anche una attività solistica, che prende forma ora con questo ep "All the same". Cinque brani interamente composti, suonati e realizzati dal solo Zac.
Lo stile coniuga classiche componenti di hard rock americano con elementi più vicini allo stoner maggiormente accessibile, vedi primi Fu Manchu e QotSA. Quindi abbiamo una struttura solidamente rock, con pennellate bluesy, melodiche, rocciose e polverose.
Un pezzo come "Fire water" è pienamente stoner-outlaw come potrebbero suonarlo i Roadsaw o i Dirty Rig: pesante il giusto, ricco di groove sabbioso ma anche dannatamente orecchiabile. La seconda parte del brano prende derive trippy che mi hanno ricordato i Sixty Watt Shaman, per un episodio molto convincente e appassionato.
Più magmatica e robotica "Roads" con frequenti inserti di voce fuori campo (un pò stucchevole) ma un piacevole retrogusto alla Masters of Reality, mentre la title-track è un rokkaccio sul quale aleggia l'ombra del Josh Homme di "Songs for the deaf". Riff graffiante e circolare, mid tempo tachimetrico e melodia pigra e insinuante da antros messicano. Peccato che la voce di Crye in alcuni momenti sembri un pizzico frenata, poco esplosiva pur se ben impostata.
La squadrata "Look out above" vanta un taglio maggiormente radiofonico ed ammiccante, easy-rock dignitoso ma personalmente la trovo ripetitiva. Molto meglio il passo cadenzato e vigoroso di "Roach weeds", con basso pulsante e atmosfera doom-alcolica. Altra canzone che possiamo definire stoner-bluesy da redneck barbuti e incazzati.

In definitiva si tratta di un Ep con alcuni momenti piacevoli ed altri meno significativi. Lavoro interlocutorio, che comunque inaugura la carriera solista dell'artista americano. Vedremo come proseguirà nel futuro.