E’ sempre difficoltà recensire un disco postumo, specialmente se il disco in questione è stato realizzato un decennio orsono da un gruppo fortemente caratterizzato e legato a doppia mandata ad un’ attitudine ed un sound oramai estinto o quasi. ‘Heroes for Sale’ è il quarto full lenght dei Nasty Idols, registrato nel 1995 e mai licenziato da etichetta discografica alcuna. A chi giova mettere in commercio un album di una band non più attiva? Ma alla Perris Records, etichetta stoica nel continuare a scovare e talvolta, come in questo caso, riesumare piccole perle (o piccole schifezze come nel caso dei Razamanaz!) rimaste sepolte nel turbinio delle tendenze musicali succedutesi nel corso dello scorso decennio. Dalla copertina, dal titolo e dal nome avrete sicuramente intuito che ci occupiamo di Glam/Sleaze Rock, precisamente del versante più grezzo portato alla ribalta dagli omonimi esordi di L.A. Guns e Faster Pussycat nonché ribadito dalla seconda ondata calata nei primi anni novanta (Vain, Roxx Gang, Pretty Boy Floyd). Purtroppo per i Nasty Idols, comprendo facilmente il perché dello split: siamo nel 1995 e i venti del grunge soffiano forti spazzando tutta la nomenclatura rock statunitense fino ad allora imperante. A questo contesto “storico” bisogna aggiungere la proposta musicale francamente debole e scontata del quartetto capitanato da Andy Pierce. Di ‘Heroes For Sale’ si può tentare di mettere in salvo la title track posta in apertura: diretta, incazzosa e “malata” il giusto. Sfiziosa la divagazione in chiave Doors di ‘Wish You Were Alive’ con quell’ organetto in contrappunto assolutamente d’effetto, il treno in corsa ‘Blind Leads Blind’, il groove di ‘Dead By Dawn’ (incrocio tra i Crue più sleazy e la chitarra di Zakk Wylde), le atmosfere rarefatte e oscure di ‘When The Blood Runs Cold (molto Sister Of Mercy) e poco altro. I rimanenti pezzi scorrono placidi placidi tra gli stereotipi del genere, pagando troppo il tributo ai gruppi da me citati in precedenza. Una chitarrina che vorrebbe spaventare gli ascoltatori, una produzione (ad opera della stessa band) sporca, raw e impastata tradisce il poco budget a disposizione. Vi è inoltre un tentativo di collimare nei testi un immaginario vampiresco che di lì a poco sarebbe divenuto oggetto di sviluppo da parte di altre bands (69Eyes, Cradle Of Filth).
Non siamo in presenza di un platter malvagio o inascoltabile, direi piuttosto che chi ha voglia avvicinarsi al genere farebbe meglio a cercare altrove, chi invece è un oltranzista e desidera possedere ogni, dico ogni minuscola uscita si accomodi pure, qualche spunto interessante lo troverà sicuramente.
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