In tempi più recenti è toccato soprattutto a
Don Dokken portare avanti, pur con qualche difficoltà, la band che prende il suo nome, sempre affiancato da un solo altro membro originale della formazione storica, il batterista
Mick Brown.
Così è con non poca sorpresa che - seppur per quella che resta una temporanea reunion per alcune date in Giappone e negli Stati Uniti tenutesi nel 2016 - ritroviamo al loro fianco il chitarrista
George Lynch ed il bassista
Jeff Pilson, proprio quella formazione che ha inciso i dischi più importanti e significativi nella loro discografia: "Tooth and Nail"(del 1984), "Under Lock and Key" (uscito nel '85), "Back for the Attack" (nel '87) ma anche gli album della reunion tenutasi a metà degli anni novanta ("Dysfunctional" e "Shadowlife").
Proprio dalle date in Giappone, è stato realizzato questo Live Album, che la
Frontiers ci propone in diverse versioni, e tra queste quella con CD + DVD, con i due dischetti che non solo si differenziano per il formato audio/video, ma anche per diversi altri aspetti. Infatti, nella parte audio troviamo un pezzo inedito, realizzato proprio con questa "estemporanea" line-up oltre ad un paio di versioni acustiche ("
Heaven Sent" tratta da "Back for the Attack" e "
Will The Sun Rise" da "Under Lock and Key"), mentre sul DVD ci sono praticamente gli stessi pezzi live, pur in un diverso ordine dove spicca l'aggiunta di "
Paris Is Burning", oltre ad una carrellata di riprese backstage, dalle prove e qualche intervista, che risale ai tempi del loro unico concerto tenuto negli States, proprio in preparazione del tour in Giappone.
Tornando al CD, merita sicuramente uno spazio a se la nuova "
It’s Another Day", (musiche della coppia
Lynch &
Pilson e linee vocali di
Don Dokken), dalle ritmiche e dinamiche più moderne e attuali rispetto alla produzione storica dei
Dokken, e il pensiero che si tratti di un episodio che non avrà seguito è sin da ora fonte di rimpianti.
Audio e video sono perlomeno discreti, e le riprese non sono niente di eccezionale, anzi con passaggi un po' caotici e sicuramente perfettibili, tuttavia restano la gradita testimonianza di un momento che difficilmente potrà riproporsi.
Don Dokken è autore di una grande prova sia nella già citata "
It’s Another Day" sia in occasione dei rifacimenti acustici, mentre dal vivo, dove spesso e volentieri si propone anche alla seconda chitarra, non può che pagare dazio al tempo, e pur non deludendo non possiamo certo affermare che il cantante americano sia al livello dei suoi momenti migliori, e per averne conferma è sufficiente andare a riascoltarlo sul primo live del gruppo: "Beast from the East" (risalente al 1988) o su "From Conception Live 1981", uscito solo nel 2007 (sempre grazie alla
Frontiers) ma che riportava alla luce i
Dokken degli esordi, forse meno curati ed eleganti, ma sicuramente più energici e spontanei.
I
Dokken hanno da sempre la garanzia di poter trovare posto su quell'ipotetico podio dove l'Hard Rock viene proposto con il più classico "pugno di ferro in un guanto di velluto" e lo confermano brani come "
Tooth and Nail" (con uno strabiliante
George Lynch), "
Breakin' the Chains", "
Into the Fire" (che nel 1984 mi fece scoprire i
Dokken), la conclusiva "
In My Dreams", ma anche "
Dream Warriors", una canzone che all'epoca mise spavento addirittura ad un cattivo per eccellenza quale Freddy Krueger.
Oggigiorno una bella reunion non si nega più a nessuno... ma se poi è di questo spessore e tenore, fa anche un piacere poterne prendere atto.
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