Quell'incredibile pozzo nero di segnalazioni che è il nostro forum (altro che facebook, la vera cultura musicale rimane nei vecchi luoghi di aggregazione telematica...) mi aveva già portato a conoscenza dei
CHEVALIER diversi mesi fa, quando qualcuno tra il serio ed il faceto scrisse "
questa roba potrebbe entusiasmare il Graz"...e quel qualcuno mi conosceva assai bene.
In effetti con i Chevalier non ci sono mezze misure, si parla di uno speed metal MOOOOLTO old fashioned, suoni grezzi e raffazzonati come piacciono a me, chitarre in primissimo piano, tempi sempre molto alti, continua attenzione per la melodia ed influenze di epic metal ottantiano, il tutto affondato nella tradizione medievale ad accrescere ulteriormente la sensazione di antichità a tutti i costi.
Ad esaltare - o complicare, a seconda dei gusti - la situazione interviene magicamente la voce di
Emma Gronqvist, meravigliosamente becera, riverberata all'inverosimile e in pieno stile
King Diamond, quasi riecheggiante in sottofondo, una sorta di maledizione ancestrale, di celebrazione del male, perchè nel metal dei Chevalier non c'è spazio per tematiche e sonorità happy, qui sebbene ci sia melodia anche piuttosto elementare è sempre costantemente presente una sensazione malevole e negativa; sin dall'iniziale "
Under the Sceptre" è chiarissimo dove vogliano andare a parare questi finlandesi innamorati degli anni '80 ma è con lo scorrere del disco che arriviamo ai picchi di "
A Call to Arms", come "
The Awakening", vero e proprio inno becero, con tanto di cori beceri e sguaiatissimi ad accrescere la sensazione retro' ed il fomento, a patto che siate estimatori del genere e che non vi infastidisca la voce di Emma, sicuramente particolare ma non gradevole per ogni tipologia di orecchie. Anche quando raramente i tempi si fanno più rarefatti, come accade con "Ride for Revenge", i Chevalier riescono a colpire nel segno, risultando certo derivativi ma incredibilmente potenti e fuori dal tempo, come cita la biografia in allegato che vedremo tra poco...
L'album in questione esce originariamente nel 2017 come autoproduzione digitale ma visto il gran successo - underground - una label sempre attenta come la
Gates of Hell ce lo ripropone ristampandolo nel nell'aprile del 2018 in vinile, supporto su cui "A Call to Arms" dovrebbe essere apprezzato al suo meglio, dopo essere stato reso disponibile anche su CD e...musicassetta! E non dico altro.
"
An unpolished recording, done at the rehearsal room, places this band out of time"
Acerbi, a volte ingenui certo, ma terribilmente concreti, convincenti, entusiasmanti: se questo è il risultato finale, ci chiediamo (perlomeno all'interno del genere classic metal) che senso abbia spendere soldi in studi di registrazioni, produttori ed altre "diavolerie" di oggi.