Nel suo press-kit
Battlegod Productions parla di una riedizione di
"Memorial For A Wish" - originariamente uscito nel 2013 e
qui già recensito - ma le novità di questa "versione 2018" sono talmente tante che, per quanto mi riguarda, si può tranquillamente considerare una nuova uscita. Le tracce, infatti, sono state interamente riregistrate (voci escluse), rimescolate (cosa atipica per un concept album) e c'è pure un brano del tutto nuovo (
"Inside Memories").
Stiamo parlando del primo capito di una metal opera, è vero, e le influenze dei vari
Ayreon,
Avantasia (e un pizzico di
"Nostradamus") non sono così difficili da scovare tra i solchi del full-length (
"Angels"). Ma in
"Memorial For A Wish" c'è molto di più: c'è l'eleganza dei
Vanden Plas (
"The Haunted"); c'è l'irruenza di certi
Judas Priest (
"Hell On Earth"); ci sono arrangiamenti raffinati (
"Stay", col sempre commovente
Göran Edman); c'è groove (
"A Question Of God"); c'è voglia di Eighties (
"An Everlasting Dreamscape", "Nightfall"); c'è epicità (
"Requiem", con un attacco che mi ha ricordato i
Toto); e c'è anche qualche azzardo (il growl dell'inedita
"Inside Memories").
"Memorial For A Wish" è sicuramente meglio di tante discutibili uscite recenti assimilabili - mi viene in mente l'
esordio degli Aldaria - ma penso che sia arrivato "fuori tempo massimo", in un momento in cui anche il sostenitore più accanito si è probabilmente stufato dei progetti pieni di super-ospiti che non fanno capo agli arcinoti pesi massimi sopraccitati: una triste realtà da una parte, un vero peccato dall'altra.
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