Gli
Airborn, storica band torinese attiva nel panorama heavy metal dal lontano 1995, sono giunti al loro quinto album in studio e lo fanno con questo convincente
"Lizard Secrets", primo capitolo di una trilogia in cui evince la voglia di ricercare un sound più maturo grazie ai frequenti cambi di tempo e alle melodie sopra le righe.
Da segnalare anche la presenza di molti ospiti internazionali, tra cui
Claudio Ravinale dei Disarmonia Mundi,
Jan Bertram dei Paragon,
Alexis Woodbury degli Instanzia e
Marius Danielsen dei Darkest Sins.
Il nuovo lavoro degli
Airborn è dunque un prodotto ben confezionato in cui è palese la cura in ogni dettaglio, dopo la suggestiva intro spetta a
“Who We Are” aprire la release, il pezzo si presenta come un pugno in faccia bene assestato e subito notiamo l’enorme work guitar che contraddistinguerà l’intero album.
La successiva
“Lizard Secrets” è la classica live track che farà felici tutti i presenti ai concerti della band piemontese
Alessio Perardi dimostra tutta la sua padronanza dello strumento, e considerando che è anche il vocalist bisogna ammettere che se la cava egregiamente, nonostante ciò resta il dubbio che se la band riuscisse a trovare un cantante a
tempo pieno permettendo ad
Alessio di dedicandosi solo alla chitarra, gli
Airborn potrebbero fare un ulteriore salto di qualità.
“Brace for Impact”, è una traccia in pieno stile della band, decisamente uno degli episodi più riusciti grazie al suo convincente riff di chitarra.
Si scivola morbidamente sulla pungente
“Here Comes the Claw” che abbassa gradevolmente i toni di
"Lizard Secrets" e ci accompagna alla verso
“Land of the Living” probabilmente il miglior pezzo del disco, con quel suo sound ruffiano e quel refrain dal sapore “epico” da cantare in loop.
Nella “granitica”
“Meaning of Life” possiamo trovare tutta la voglia della band di fare musica divertendosi, mentre con la successiva
“Metal Haters” ci troviamo alle prese con un brano più “spigoloso” rispetto ai precedenti.
La tiratissima
“Defenders of Planet Earth” è invece uno dei migliori episodi dell'intero lotto, che costringe l’ascoltatore a saltare letteralmente sulla sedia per poi essere spiazzato dagli intermezzi più morbidi e coraggiosi nelle scelte armoniche.
Sostanzialmente la band ci ha proposto un lavoro dall'impatto immediato in alcuni pezzi, ma al contempo più articolato in altri passaggi, che ovviamente necessitano di più ascolti per essere meglio assimilati.
Album promosso, scritto e suonato da musicisti che certamente avranno ancora tanto da dire.
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