L'opera prima non era andata propriamente benissimo.Tuttavia
Stefan Schmidt, già nei
Van Canto (che personalmente mi provocano l'orticaria ma che universalmente vanno benone) non si è certo perso d'animo ed anzi, una volta perduto l'appoggio della
Napalm Records è riuscito incredibilmente ad accasarsi con un'etichetta ancora più affermata come la
earMusic e dare alla luce il successore, dopo 5 anni, intitolato "
Opus II - The Annihilation", dove perpetra ancora il proprio tentativo di unire la musica classica all'heavy metal, ma senza orchestrazioni, proprio tramutando motivi famosi all'interno di brani plugged.
Il risultato è il medesimo, ovvero NO.
Certo, può strappare un sorriso sentire la trasformazione del "
Nessun Dorma" nella powerosa "
None Shall Sleep" ma lì ci fermiamo: in primis la produzione, TERRIBILE, ipercompressa e con suoni disturbanti, specie quelli della batteria di
Jorg Michael di cui siamo estremamente lieti del ritorno all'attività ma che speriamo presto di riascoltare in qualcosa di più valido; la voce di Stefan Schmidt, che peraltro nei Van Canto fa la chitarra wah-wah, non è esattamente convincente in questo ambito sebbene sia a dir poco eclettica, passando con nonchalance dal growl ad acuti notevoli, e dulcis in fundo gli incastri delle sonorità classiche non sono propriamente riusciti, spesso per colpa di brani molto scontati e banali, con riffs non incisivi e abusati solo qualche miliardata di volte.
Insomma, per un ascolto distratto può anche andare bene, e magari in questo modo si perdono anche tutti i riferimenti alla musica classica, ma al netto di brani migliori (la già citata "
None Shall Sleep" e la easy "
Purpose of a Virgin Mind") ed altri assai noiosi (su tutti "
Hijacked by Unicorn") si ha l'impressione di trovarsi di fronti ad un dischetto che al primo ascolto sembra carino, al secondo insomma, al terzo "che palle" ed al quarto "a mai più", prima di riporlo per sempre sullo scaffale.
Insomma, netta delusione.
Qualunque sia il destino degli HEAVATAR mi auguro solo di non dover riascoltare mai più un suono di doppia cassa come questo.
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