Copertina 6,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2018
Durata:103 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. ASHES OF DAWN
  2. THEY KNOW MY NAME
  3. THE VOID
  4. AN EYE FOR AN EYE FOR AN EYE
  5. GOODBYE
  6. SEA WITHOUT
  7. BROKEN CORD
  8. THE HIDING OF TRUTH
  9. THE ROARING SILENCE (BONUS CD)
  10. WHERE ARE YOU GOING? (BONUS CD)
  11. TIME (BONUS CD)
  12. DENISE (BONUS CD)

Line up

  • Marco Minneman: drums, percussion, vocal, guitar
  • Jonas Reingold: bass
  • Tom Brislin: keyboards, vocals
  • Roine Stolt: guitars, vocals, keyboards
  • Daniel Gildenlow: vocals, guitar
  • Casey McPherson: vocals on "Broken Cord", "The Hiding of Truth", "Goodbye"
  • Jon Anderson: vocals on "Broken Cord"
  • Jordan Rudess: grand piano on "The Hiding of Truth"
  • Rob Townsend: soprano saxophone on "The Ashes of Dawn"

Voto medio utenti

Il debutto dei The Sea Within - "supergruppo" fortemente voluto dal fondatore di InsideOut Music Thomas Waber (santo subito, ndr) formato da membri di The Flower Kings, Pain Of Salvation, The Mute Gods e da una serie di ospiti del calibro di Jordan Rudess (Dream Theater), Rob Townsend (Steve Hackett) e Casey McPherson (Flying Colors) - è un album purtroppo mediocre penalizzato da una produzione, a mio parere, estremamente discutibile (mamma mia che schifezza, ndr).

Peccato perché l’anticipata “Ashes Of Dawn” non mi era dispiaciuta per niente: epica, teatrale, progressiva ma non per questo derivativa, con un istrionico Daniel Gildenlöw perfettamente calato nella parte di frontman anche al di fuori dal contesto Pain Of Salvation (ma di dubbi a riguardo ne avevo pochi) e tutti i musicisti coinvolti impegnati a metterci del loro senza strafare.

Il resto è ordinaria amministrazione o poco più, dalla stucchevole “They Know My Name” (che potrebbe ricordare certe cose di Steven Wilson) alla piatta e nostalgica “The Void” (tributo un po’ sconclusionato ai Genesis dell’era Gabriel), dalla disomogenea “Goodbye” (che ha qualcosa degli ultimissimi Transatlantic) alla conclusiva “The Hiding Of Truth” (vicina al sound dei primi Yes). Va meglio con la dinamica “An Eye For An Eye For An Eye” - dai connotati jazz e con un Marco Minnemann sugli scudi - e con l’accoppiata “Sea Without/Broken Cord”, impregnata di quel mood tipicamente progressivo.

Il bonus CD poco aggiunge alla formula The Sea Within, anzi, ne rende ancora più espliciti i riferimenti: “The Roaring Silence” attacca come la ben più celebre “Watcher Of The Skies”, “Where Are You Going?” sembra uno di quei brani di Arjen Lucassen che rievocano i Beatles, “Time” profuma dei Marillion di Steve Hogarth e “Denise” mi ha fatto pensare a David Bowie (nonostante una coda eccessivamente drammatica).

Un buco nell’acqua? Forse no, ma probabilmente un’occasione mancata.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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Inserito il 30 giu 2018 alle 11:22

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