È un debutto a cavallo tra le sonorità tipiche degli Anni Settanta e degli Anni Ottanta quello dei
Galasphere 347, supergruppo di casa
Karisma Records in cui militano
Stephen Bennett (noto per le sue collaborazioni con
Tim Bowness) e tre componenti su quattro dei
Weserbergland.
A pesare maggiormente sugli equilibri della proposta sono sicuramente le timbriche del collettivo norvegese - è il caso
"The Voice Of Beauty Drowned" - capace di fondere scenari lisergici space/krautrock con il pop ed elementi più propriamente progressivi (soprattutto nell'uso dei synth) e nostalgici (il flauto di memoria crimsoniana). La successiva
"The Fallen Angel" incorpora ambient e sonorità care ai No-Man e ai Talk Talk, con un pizzico di Genesis, di scuola di Canterbury e belle aperture melodiche che mi hanno ricordato i Simple Minds. L'epica
"Barbarella's Lover" alza leggermente i toni e chiude il cerchio, con un ottimo
Stephen Bennett che sembra ispirarsi al compianto
Ian Curtis (storico frontman dei Joy Division).
Un disco non facile ma sicuramente godibile, che piacerà a tutti i fan delle band sopraccitate.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?