Evidentemente questo 2005 rappresenta una delle migliori annate per quanto concerne il versante più duro del metal. A coronamento di quanto appena scritto, ecco a voi la recensione di questo secondo lavoro degli americani Byzantine. Un platter che segue di 12 mesi il precedente " The Fundamental Component ", disco che nonostante un songwriting più acerbo ed una produzione al limite dello scandaloso, aveva ugualmente permesso ai tre originari della Virginia, di collezionare consensi su consensi, oltre che concerti da una costa all'altra. Risolti alcuni problemi di line-up, trovando quindi la giusta quadratura del cerchio, i Byzantine hanno potuto convogliare entusiasmo e frustrazione accumulati per i motivi di cui sopra, per sfornare un disco veramente notevole. Vi chiederete come suonano questi americani, vero? Sbagliate nel formulare il quesito, in quanto la domanda giusta è " cosa suonano questi Byzantine? ". Domanda appropriata, che necessita di una risposta esauriente. I tre, tutti polistrumentisti, plasmano le loro canzoni attraverso un fitto ed intricatissimo lavoro di chitarra, creando una moltitudine si strati e substrati ritmici, sui quali innalzare un totem altissimo, dedicato al culto della tecnica più sfrenata. Rimarrete a bocca aperta nel sentire echi dei Pantera più cattivi ed ispirati, mischiati ad aperture ariose tipicamente progressive, stacchi da infarto come solo i Watchtower sapevano fare, addirritura linee vocali che rimandano ad un gruppo incredibilmente sottovalutato, ossia i thrash gods Toxic. Un disco, questo "...And They Shall Take Up Serpents ", perfettamente a proprio agio nel crogiolarsi tra violenza e tecnica, tra rabbia e buon gusto, tra aggressività e dolcezza. Undici canzoni che scandagliano quasi tutto lo scibile del metal estremo, risultano credibile anche alle orecchie dei più scettici in materia. Per chi crede che il thrash ( anche se qui c'è mooooolto più del solo thrash metal ) a stelle e strisce debba sopravvivere a colpi di reunion, oppure sdoganato col metalcore più sfrontato, avrà da ricredersi, dopo aver ascoltato questo ottimo lavoro.
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