Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:43 min.
Etichetta:Aural Music

Tracklist

  1. NERO
  2. FOR A HINT OF DIVINITY
  3. PILLAR.PAST.PRESENT
  4. WHO WANTS TO LIVE FORGOTTEN
  5. STRANGE OLD PRACTICE I
  6. RED BOURBON
  7. STRANGE OLD PRACTICE II
  8. SCRUTINIZING A GLIMPSE OF CHAOS

Line up

  • COD.511: lead vocals, bass, drum machine
  • Symor Von Dankurt: synth, programming, sampling, vocals
  • |x|on: guitar, programming, sampling

Voto medio utenti

Un inquietante campionamento tratto dal documentario "Stendalì - Suonano ancora" del 1960, con la voce di Lilla Brignone che recita una orazione funebre scritta da Pierpaolo Pasolini, ci introduce, con un velo di forte drammaticità, all'interno dell'opera prima, auto intitolata, dei siciliani, oggi attivi però nel nord Italia, Al ard.
Un'opera prima che, nonostante sia appunto un esordio, mostra un gruppo dalla forte personalità capace di unire, all'interno di quello che sommariamente può essere descritto come industrial black metal, elementi musicali molto differenti, atmosfere anche contrastanti all'insegna di un suono disturbante e fortemente destrutturato.
"Al ard" mette in scena, infatti, abbondanti razioni di elettronica, harsh EBM europea e d'oltre oceano, incursioni nel gelo del black metal nordico, D'n'B e le sue derive dark e sci-fi, il tutto, lo ripeto, (de)strutturato in un sound malato, volutamente provocatorio, di certo ricco di sperimentazioni e non adatto ai "puristi" del metallo che non possono, o non vogliono, andare al di là degli Iron Maiden.
Appare evidente, nonostante i ripetuti ascolti che un disco come questo merita, che non si è al cospetto di un lavoro semplice o facilmente comprensibile: gli Al ard non hanno nessun interesse a percorrere sentieri già battuti e se è vero, come recitato nella loro biografia, che gruppi come Aborym, Thee Maldoror Kollective, Emperor, Satrycon o Diabolos Rising fanno parte del loro background culturale, è altrettanto evidente che le influenze sono rielaborate in chiave assolutamente caratterizzante e che il risultato finale appare di elevata qualità e dissacrante forza disturbante.
Il mio consiglio e di cercare di togliervi i paraocchi, se ne avete, e immergervi in questo contesto sonoro così avulso da qualunque trend: la cosa, forse, potrebbe risultare piacevole!
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.