“Transcending embodiment” è un tipico esempio di qualità italica in grado di imporsi oltre i patri confini. I brutal deathster P
osthuman Abomination, sebbene di recente formazione, vedono nelle loro fila elementi molto esperti provenienti da band con alle spalle diversi album in studio.
Alla chitarra troviamo quel
Max Santarelli già nei
Vomit the Soul e Septycal Gorge, dai
Natrium provengono il vocalist
Lorenzo Orrù e il bassista
Andrea Pillitu, mentre alla batteria troviamo
Marco Coghe già attivo nei
Catastrophic Evolution.
Per nostra fortuna, è scoccata fra loro la classica scintilla tanto che è bastato un solo demo – il due pezzi
“Crafting life” dello scorso anno – per attirare l’attenzione della
Comatose Records che non ha perso tempo nel metterli sotto contratto.
Nasce così il presente
“Trascending embodiment”, un piccolo gioiellino di metal estremo dalle sonorità d’oltreoceano sparato direttamente in faccia all’ascoltatore, fatto con molta testa e tanta abilità.
Lontanissimo dall’essere un disco caotico e rumoroso (per intendersi quei dischi dove la produzione copre tutto e diventa difficile se non impossibile riconoscere le linee dei singoli strumenti), la ferocia dei
Posthuman Abomination è ragionata e controllata, la band non perde il controllo di ciò che sta facendo anche negli episodi eseguiti a folle velocità (v. “
Autogenetic” o “Apocatastasis” brani che se li avessero composti i
Suffocation ci saremmo spellati le mani dagli applausi).
Nella speranza che questo side project cammini ancora a lungo sulle proprie gambe, non ci resta che complimentarci con il quartetto augurandogli di continuare a tener alto il verbo del metallo tricolore.
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