Ci ho pensato un po'prima di decidere se includere o no "
Innocence Is Not Excuse" del 1985 fra gli album dei Saxon meritevoli di "passare alla storia" e, riascoltandolo più volte, la decisione è stata inevitabile.
Ingiustamente considerato fra i lavori meno riusciti dei leoni inglesi, "Innocence" va assolutamente riscoperto a mio parere ed il perché è presto detto
Iniziamo con una considerazione fondamentale, siamo a metà degli ottanta ( nel 1985 precisamente), periodo nel quale molte bands classiche o storiche ( Kiss, Judas Priest, Maiden, Whitesnake, Zz Top etc) uscirono con dischi dal suono patinato, con ampio uso di synth, cori , con chitarre meno ruggenti e produzioni bombastiche, es "Asylum", "Turbo" "Somewhere In Time", " 1987" ," Eliminator" , per cui era più che naturale che anche i Saxon volessero intraprendere questa strada americaneggiante, tanto più che provenivano da un periodo di inattività che li aveva un po'allontanati dal mainstream
Prova ne è il fatto che ben due canzoni di "Innocence" quali "
Back On The Street" e "
Rocking Again" parlano del desiderio di tornare on the road e di riassaporare il contatto col pubblico, mentre dal punto di vista musicale queste songs sono sicuramente le più "americane" del lotto presentando però chorus davvero irresistibili, quasi da arena
L'innovazione, se ben fatta, non deve mai essere considerata in modo negativo e " Innocence" è sicuramente l'episodio migliore in questo senso rispetto ad altri dischi davvero scialbi pubblicati dai Saxon nel decennio 80/90 ( " Rock The Nation" e " Destiny ").
La sterzata hard rock è espressa egregiamente dai due brani sopra indicati caratterizzati da un grande chorus, e laddove il suono rimanda al classico Metal del passato, lo fa si in maniera meno rude e selvaggia ma non per questo meno efficace. Il disco infatti presenta almeno due highlights assoluti quali la struggente power ballad "
Broken Heroes" caratterizzata da un grande chorus e dedicata ai soldati americani in Vietnam, e "
R' n' R Gipsy" dal grande riff portante e dal refrain irresistibile, brani che non avrebbero sfigurato in "Denim And Leather" o " Strong Arm Of The Law",
Ma melodie efficaci le troviamo anche in "
Gonna Shout" ,"Everybody Up" e nella veloce "
Give It Everything You've Got" un rock n roll ipervitaminizzato.
Le asce Quinn/Oliver dimostrano di non aver perso l'ispirazione per i grandi riff e "
Raise Some Hell", "Call Of The Wild" sono lì per dimostrarlo, mentre le vocals del buon Biff sono graffianti come sempre
"Innocence" ha rappresentato quello che " 1987" è stato per i Whitesnake, peccato solo che non sia stato capito dai vecchi fans della band
Da riscoprire.