Copertina 6,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2018
Durata:39 min.
Etichetta:Kscope

Tracklist

  1. EGO DRIP
  2. SHELTER
  3. DON'T YOU DARE
  4. MY DRUG
  5. MIRACLE
  6. THIS NIGHT
  7. AT PEACE
  8. GROWING IN ME
  9. SAVIOUR
  10. WEIGHTS
  11. DEFY

Line up

  • Giancarlo Erra: vocals, guitars, keyboards
  • Marco Berni: keyboards, vocals
  • Alessandro Luci: bass, upright bass, keyboards
  • Paolo Vigliarolo: electric and acoustic guitars
  • Ciro Iavarone: drums, percussion

Voto medio utenti

I Nosound ci avevano abituati a collaborazioni importanti con artisti del calibro di Vincent Cavanagh (Anathema) e Tim Bowness. Questa volta, invece, per la produzione di "Allow Yourself" il quintetto nostrano ha deciso di fare tutto da solo. Il risultato è un full-length composto da tracce brevi, "crude" come non mai ed essenziali negli arrangiamenti - e molto lontane dal sound delle origini.

Si parte con l'ipnotica "Ego Drip", a cavallo tra alternative e post-rock, prima dell'elettronica e minimale "Shelter", un po' No-Man e un po' Bass Communion. "Don't You Dare" è, a suo modo, più concitata e spigolosa, e fa il paio con "My Drug", pregna del disagio a cui ci ha abituato lo Steven Wilson solista. "Miracle" miscela le timbriche di Joy Division e New Order con sonorità più intime ed eteree, in antitesi con la successiva "This Night", episodio opprimente con il pianoforte protagonista. Per "At Peace" scomoderei i Marillion di Steve Hogarth, mentre "Growing In Me" suona disperata alla maniera di Roger Waters. Se "Saviour" potrebbe sembrare la luce in fondo al tunnel, sono "Weights" e "Defy" a toglierci ogni speranza, la prima con una suggestiva coda elettrica, la seconda con azzeccati elementi ambient e un finale sospeso.

Il disco da non ascoltare quando si è tristi e sconsolati (o forse sì?, ndr).

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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