“Inferno deathpassion” è l’album di debutto di questi due scalmanati provenienti dal New Jersey, ed è uno di quei dischi destinato ad essere odiato o amato senza mezze misure.
Il death metal dei
Siege Column è dalle sonorità retrò, violento, slabbrato e fracassone ed è caratterizzato da chitarre ronzanti, batteria esplosiva e growl completamente incomprensibile.
E’ come un calderone, una zuppa bollente in cui fra gli ingredienti si trova un po’ di tutto: dal sound in midrange melodico e la d-beat alla svedese, ad una attitudine sudamericana fine anni 80, passando per esplosioni improvvise grind.
Altresì appare evidente la volontà del duo di non cercare altro se non il disturbare l’ascoltatore il più possibile, concedendogli rarefatti istanti per rifiatare, puntando tutto su un songwriting lineare e d’impatto (anche se la batteria, a volte, sembra composta da stoviglie e pentole).
Tutto tranquillo quindi? Purtroppo no. Sebbene l’esser cafoni e trash (senza “h”) non sia da tutti e per tutti – bisogna esser capaci anche a fare bene anche quello – “Inferno deathpasion” lascia il sospetto di non esser completamente spontaneo, di esser un filino troppo costruito a tavolino.
Impressioni mie si intende, ma è un tarlo che non se ne è voluto andare nemmeno dopo diversi ascolti.
Detto questo, mi chiedo quali sviluppi potrà avere un progetto simile. Rimarranno su queste identiche coordinate oppure eviteranno di ripetere due volte la stessa mossa?
Non ci resta che aspettare.
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