Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:39 min.
Etichetta:Sliptrick Records

Tracklist

  1. I WELCOME THE HORROR
  2. SING FOR ME SINNER
  3. WHERE HERE IS I KNOW NOT
  4. THESE ARE GODLESS TIMES
  5. DEATH'S VERY EMISSARY
  6. THE LOSS AND THE RAPTURE
  7. DAMNATION BE MY GUIDE
  8. ONCE A SLAVE

Line up

  • Adam Martin: vocals, guitars
  • Christian Axsel: guitars, backing vocals
  • Thomas Arne Rørstad: drums
  • Ben Andrew: bass

Voto medio utenti

"Arrivano momenti in cui è d'obbligo liberare una rabbia che scuota i cieli. Occorre per questo scegliere il momento giusto, la collera non va scatenata in modo indiscriminato." (C.P.Estés)
A mio modesto giudizio uno dei motivi per cui molte band storiche (non farò nomi nemmeno sotto tortura, ognuno pensi a chi vuole) ad un certo punto della propria carriera hanno tradito i principi che li avevano consegnati alla storia della nostra musica preferita è proprio l'esaurimento di quella rabbia che bruciava nel loro animo.
Certo a loro discolpa bisogna ammettere che è difficile essere incazzati con la pancia piena ed il "culo al caldo" ma tant'è.

Fortunatamente vi sono giovani band che conservano la loro furia e la riversano su disco: nello specifico parliamo del debut album dei britannici Kill all the Gentlemen dal titolo "The Loss and the Rapture" edito da Sliptrick Records, otto tracce di brutale aggressività, melodia oscura, partiture spezzacollo e riff assassini.
In 40 minuti il quartetto di Exeter, attraverso un sound decisamente personale al netto dei dovuti omaggi a gruppi storici del genere quali In Flames, The Crown, As I Lay Dying o Soilwork, racconta una storia di luce ed oscurità, azione e reazione, perdita e rapimento, di sacrificio di anime in nome della sete di potere, di purificazione dai desideri della carne.
La proposta è quello che oggi viene chiamato modern melodic death metal o groove death metal ma in realtà, al netto di alcuni rallentamenti, evitabili a mio parere perchè diluiscono la carica emotiva del brano (vedi il refrain di "Sing for me Sinner" ad esempio), "The Loss and the Rapture" è in tutto e per tutto un disco di thrash/death melodico.
La tensione che lo attraversa non ha quasi mai cali ed anzi vi sono tracce ascoltando le quali è impossibile non essere coinvolti per la grande sintonia tra le due chitarre ed il muro sonoro eretto dalla sezione ritmica Rørstad/Andrew: parlo dell'opener "I Welcome to Horror", della bellissima "These are Godless time" (incredibile il tema portante) o della title track con le sue armonizzazioni malinconiche.

Risulta azzeccata anche la decisione di evitare del tutto la non sempre felice alternanza di growl e clean vocals che, se non dosata perfettamente, spesso conferisce un tono ruffiano a tutto il brano; ottima anche la produzione e la masterizzazione a cura di Chris Fielding e James Plotkin con il piccolo neo di un drumming forse troppo triggerato.
Un breve cenno anche per l'artwork a cura di Jose Gabriel Alegria Sabogal che inquieta ed affascina per il soggetto e per i toni di colore

Un debut album con i fiocchi per i Kill all the Gentlemen: l'unico augurio che posso fare alla band (ed a noi come amanti dell'estremo) è che il successo che spero arrivi per loro non smorzi quella carica rabbiosa indispensabile per avere altri dischi come "The Loss and the Rapture".

I tell you this; you are not alone at this time of loss. I leave you a gift. You will learn of the boundaries of life and death.”

Kill all the Gentlemen - "These are Godless Times"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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