Jeff Scott Soto, Robin e Judi the Randall, Don Barnes, i fratelli Tom e James Martin (ex Sugartown): una task force di compositori dal provato successo riunita al cospetto del "Genius" Liverani che per la seconda volta, forte della passata esperienza nella quale si era aggregato vocalmente nientemeno che SteveWalsh (Kansas), torna a varcare i territori del rock più melodico e diretto. A parte la cover di "The damage is done" (presa dal cd di Mark Free "Tormented"), stavolta i brani di "A new promise" sono tutti inediti e vedono l'avvicendarsi dietro al microfono di Dennis Ward, sconosciutissimo come cantante ma ben più noto in qualità di bassista dei Pink Cream 69 e produttore di Angra, Silent Force e dell'ultima rivelazione Place Vendome, in una line-up che oltre a Liverani mette in campo il fido amico Dario Ciccioni alla batteria e la strepitosa giovane rivelazione (16anni) Tommy Ermolli alla chitarra. Fatta eccezione per la breve title track strumentale che apre il cd con toni enfatici e senza eccessi di virtuosismo, i restanti minuti ci regalano un prodotto fresco, immediato e competitivo a livello internazionale con molti brani che hanno il potenziale effettivo per entrare nell'airplay radiofonico di certe radio americane rock oriented, non si contano i catchy hooks uniti ai refrains corali che ti si stampano in testa e non annoiano neanche dopo ripetuti ascolti, merito di strutture e linee melodiche mai troppo scontate sulle quali Liverani e compagni si appoggiano saldamente con classe, stile e professionalità tipiche delle più quotate melodic rock bands, ma non dimentichiamo la prova del sorprendente Ward, ugola potente ed intensa impostata su timbriche melodiche "europee" che non sfigura neanche nelle immancabili ballads come la rockeggiante "All that i have", "Tomorrow never comes" e la bellissima dolce malinconica "All is gone", brano dall'intensità crescente che parte da una base di piano e voce. Imperdibile e destinato a figurare tra le migliori uscite dell'anno nel genere, e ora cosa aspettiamo a riconoscere al talentuoso e versatile Liverani (pronto ancora a stupirci con il terzo capitolo di "Genius", per il quale è confermata la presenza di Jorn Lande, Toby Hitchock dei Pride of Lions e la riconferma di Daniel Gildenlow ed Eric Martin) un po' di quel merito maturato con anni di duro lavoro e collaborazioni illustri?
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