Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:43 min.
Etichetta:Long Branch Records

Tracklist

  1. BLEED RED
  2. SMOKE & MIRRORS
  3. BURIED
  4. OBLIVION
  5. THE NOOSE
  6. RECLUSIVE
  7. SEDUCED BY SHADOWS
  8. THE NARCISSIST
  9. I AM THE UNDEAD
  10. CIRCLES

Line up

  • Johnathan Woods-Eley: vocals
  • Mark Byrne: guitars
  • Paul Doughty: guitars
  • Andy Crawford: bass
  • Kelsey James: drums

Voto medio utenti

Può un debut album di una band anagraficamente giovane sembrare artisticamente maturo, come se a pubblicarlo fosse un gruppo decisamente esperto?
Ovviamente sì, ma la condizione ineludibile è che ogni artista sia tecnicamente preparato e soprattutto che collabori in modo armonioso con gli altri al fine di ottenere un risultato finale superiore alla somma dei singoli.
Tutto questo è facilmente riscontrabile in "Bleed Red" (Long Branch Records) del quintetto britannico (di Nottingham) The Five Hundred in attività solamente dal 2014.

Il vocalist Johnathan Woods-Eley e compagni confezionano un buonissimo disco metalcore o -come dicono oggi quelli bravi- di "modern metal", fresco, fluido, scorrevole e sufficientemente resistente agli ascolti.
Sia le linee delle due asce, Mark Byrne e Paul Doughty, che la sezione ritmica a cura di Andy Crawford al basso e Kelsey James dietro le pelli, sfoggiano gusto e tecnica notevoli durante la durata dell'intero platter; a ciò va aggiunta un'abilità spiccata nell'interpretare un genere in cui la struttura e la costruzione dei singoli brani sono ampiamente codificate.

Ovviamente un lavoro del genere, a partire dalla titletrack e toccando via via la hit (decisamente radio oriented) "Smoke & Mirrors", la melodica e ruffiana "The Narcissist" e l'aggressiva "The Noose", non poteva essere anche originale ed infatti i nostri strizzano l'occhio e fanno propri gli insegnamenti di bands quali At The Gates e The Haunted interpretandoli però con buone dosi di personalità.
Apprezzabile anche la prestazione di Woods-Eley dietro il microfono, sia negli immancabili duetti harsh/clean che nella conduzione dei chorus più melodici (presenti in robuste quantità, come da ricetta metalcore standard): nulla di innovativo o di cui stropicciarsi gli occhi ma solido e privo di sbavature.
Impeccabile infine la produzione, potente al punto giusto senza sembrare "plasticosa" o artefatta.

Un disco facile da assimilare ma tutt'altro che disprezzabile o "sciocco e facilone", e lo dico da non estimatore di questo genere di proposta.
Ma si sa, la qualità paga (o dovrebbe farlo) in qualunque campo ci si trovi.

The Five Hundred - "Smoke & Mirrors"

Recensione a cura di Alessandro Zaina
Bleed Red:

Come produzione e arrangiamenti nulla da eccepire fino a che quel suono tipico dell'anarcho hardcore(sottili e diretti i testi sul societario politico) va a confondersi con l'odiato (dall'underground heavy metal)metalcore.E li' che si inizia a decadere con testi straight edge(

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