Sin dal loro approdo in
Century Media dopo una lunga teoria di dischi pubblicati per
Lifeforce, ho sottoposto il capo maximo del nostro amato sito a pressanti richieste per avere l'opportunità di recensire il nuovo album dei finlandesi
Omnium Gatherum.
Nutrivo infatti aspettative decisamente elevate dopo due lavori come "
Beyond" e "
Grey Heavens" che per il sottoscritto erano giusto un gradino sotto la votazione "disco epocale": "
The Burning Cold" avrebbe potuto davvero iscriverli nel novero delle band irrinunciabili.
Il quadro emotivo con cui ho dato il via agli ascolti del nuovo lavoro di
Pelkonen e soci mi pare sufficientemente chiaro.
A questo punto avrete sicuramente capito che il risultato finale non è stato rispondente alle mie speranze: sebbene sia coerente con i predecessori, impeccabile nella produzione (curata come d'abitudine da
Teemu Aalto) e nel mixaggio (
Dan Swanö non ha bisogno di presentazioni) e tecnicamente ineccepibile "
The Burning Cold" non riesce ad infiammare il cuore e l'anima ed anzi in alcuni passaggi si trascina stancamente.
Persino le meravigliose trame tessute dalla magica sei corde di
Markus Vanhala non riescono a risollevare il disco dalle sabbie mobili in cui sembra procedere.
E pensare che dopo la breve intro strumentale "
The Burning" - peraltro ottima con i delicati contrasti tra elettronica e partiture melodiche di chitarra - "
Gods Go First" e "
Refining Fire" lasciavano presagire ben altro spessore.
Invece sin dalle pessime "
Rest in your heart" e "
Over the Battlefield" introdotte da tastiere che paiono uscire dai Daft Punk della "Tron Legacy OST", il livello dell'album cala drasticamente senza più risalire.
Nè bastano i blast beats presenti in "
Driven By Conflict" (messi probabilmente senza convinzione ma solo per permettere la presentazione del nuovo drummer
Tuomo Latvala) per infondere una carica di aggressività che latita spaventosamente in tutti i 50 minuti del lavoro.
Anche il songwriting - solitamente punto di forza dei ragazzi di Karhula- risulta scontato trattando tematiche come le tragedie che hanno colpito e colpiscono il genere umano e le condizioni emotive che sono proprie dell'uomo, il perchè amiamo, perchè odiamo e soprattutto perchè ci comportiamo come se la morte non esistesse pur essendone terrorizzati. Argomenti non proprio innovativi insomma....
Riconosco che il giudizio conclusivo non è certamente tenero ma, facendo fruttare gli insegnamenti appresi durante i lunghi anni a scuola, è giusto pretendere molto da allievi molto dotati: in alternativa il "potrebbe ma non si applica" diventa inevitabile.
Purtroppo "
The Burning Cold" ha tutto il sapore della caduta in vista del traguardo.
Omnium Gatherum - "
The Burning Cold"
(full album)
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?