Lo scorso 31 agosto, il trio islandese
The Vintage Caravan ha rilasciato per
Nuclear Blast il suo terzo album intitolato
"Gateways".
Nonostante giovane età, (età media di 24 anni), la band di Álftanes ha alle spalle già diverse apparizioni nei festival rock/metal più importanti, fra cui il
Roadburn Festival in Olanda, l'
Hard Rock Hell ma soprattutto l'
Hellfest il
Summer Breeze e il
Wacken Open Air in cui si sono esibiti per ben due volte, dimostrando di possedere una grande maturità.
La proposta musicale dei
The Vintage Caravan altro non è che una miscela di rock, blues e rock prog e parlando di
"Gateways", non dobbiamo aspettare molto prima che sound esploda con tutta la sua forza.
Gia dalla prima traccia
"Set you sight" è ben riconoscibile l'ispirazione che la band trae dai
Led Zeppelin che si potrebbe riassumere in
heavy modern rock & vintage sound, veloce e non eccessivamente lunga, l’ideale per aprire le danze di
"Gateways"
.
Per restare nel capitolo rock moderno basta attendere la seconda traccia
“The Way”, è davvero difficile credere che questi ragazzi siano così giovani, anche la produzione è pressoché perfetta, le linee di basso sono
groove mentre i riff di chitarra ricordano gli svedesi
Witchcraft“Reflections” ha invece un approccio più progressive, con delle piacevoli armonie vociali e il basso prominente, altro momento esplosivo con la successiva
“On The Run”.
l’intro acustica e rilassante, non deve ingannare la transizione verso verso uno stato d’animo più altalenante è immediata e l’ascolto risulta altrettanto piacevole e orecchiabile, l’assolo di chitarra presente nel pezzo poi è un
must.
“All This Time” è la canzone perfetta da proporre in una performance dal vivo in grado di scaldare la folla, orientata agli anni ottanta, forse è una formula sovrautilizzata, ma fa il suo dovere!
“Hidden Streams” risente di una marcata contaminazione più “europea”, veloce e spigliata.
“Reset” è un pezzo rock in cui è evidente ancora una volta l’ispirazione a band come
Led Zeppelin e
Deep Purple, la canzone ha un sound positivo e a tratti psichedelico incitando all’ headbang.
“Nebula” è un pezzo più “riflessivo”, complesso e orecchiabile allo stesso tempo, dotata di un sound più
intimo e progressive, qui si vede davvero parecchio potenziale!
Le successive
“Farewell” e
“Tune Out” chiudono questo album mostrando ancora una volta di voler adottare influenze esterne, in questo caso strizzando l’occhio a
Hendrix, riffs cool e parti di percussioni impressionanti e creative e un finale che cresce di intensità per porre fine a
“Gateways”.
Non resta che lasciarsi trasportare dalle note di questo album e lasciarsi immergere nel
heavy modern rock & vintage sound dei
The Vintage Caravan.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?