Quasi 30 anni di carriera, 12 full length pubblicati, una formazione tra le più stabili in circolazione (le due asce
Torsten Ihlenfeld e
Milan Loncaric ed il batterista
Dieter Bernert sono presenti sin dalla fondazione della band nel 1989) ed una reputazione solidissima tra i gruppi teutonici non di primissima fascia: i
Brainstorm sono senza dubbio una certezza nel variegato mondo del power metal e dell'heavy metal tutto.
Inoltre dall'ingresso del singer
Andy B. Franck (1999), che ha fatto compiere al combo del Baden-Württemberg un salto di qualità notevole grazie alle sue doti vocali, i
Brainstorm hanno dato alla luce almeno 3 dischi memorabili quali "
Metus Mortis", "
Liquid Monster" e "
Firesoul" la cui qualità è tale da far passare in sordina i pochissimi passi falsi non all'altezza di tali gioielli.
"
Scary Creatures" il loro penultimo lavoro, sebbene sufficiente, fa sicuramente parte delle release meno riuscite per cui attendevamo "
Midnight Ghost" (il nuovo album pubblicato da
AFM Records) per verificare se in due anni i nostri avrebbero prontamente rialzato la testa.
Il disco è formalmente ineccepibile a partire dallo splendido artwork ad opera di
Gyula Havancsak, che lascia intuire i contenuti delle liriche, passando per la produzione e gli arrangiamenti di
Sebastian ‘Seeb’ Levermann, ma dopo numerosi ascolti non riesce a convincere fino in fondo.
Intendiamoci, la mano ed il suono dei
Brainstorm -quel power di stampo USA più che tedesco - si sentono imperiosi così come la voce inconfondibile di
Andy B.Franck, il lavoro delle 6 corde di
Loncaric/Ihlenfeld brillante, melodico ed aggressivo come sempre e l'altrettanto potente sezione ritmica a cura di
Ieva/Bernert; no, ciò che manca è la carica emotiva e quell'oscurità latente che è sempre stata il trademark dei nostri.
Le canzoni - che pur non componendo in senso stretto un concept- trattano delle paure che accompagnano i bambini dall'infanzia sino alla maturità (l'uomo nero nell'armadio, la paura dei fantasmi, i mostri sotto il letto, i lupi mannari nella notte) lungi dal trasmettere quell'angoscia che ci aspetterebbe, si trascinano abbastanza fiacche e senza particolare mordente.
L'opener aggressiva e dal ritornello trascinante "
Devil's Eye", il mid-tempo "
Jeanne Boulet (1764)", una canzone ispirata ai misteriosi avvenimenti del Gévaudan nel sud della Francia in cui un animale selvaggio aveva ucciso più di 100 tra fanciulli, adolescenti e donne (il film "
Il Patto dei Lupi", mediocre non fosse per la presenza di Monica Bellucci, ne parla approfonditamente), e la rocciosa "
Four Blessings" rappresentano le punte migliori della release, ma sono decisamente troppo poco per una band con i trascorsi dei
Brainstorm.
Anche la scelta dei singoli pubblicati online non è stata felicissima con "
Revealing the Darkness" che esaurisce dopo pochissimi ascolti il tenue fuoco che accende al primo impatto, e la scontata "
The Pyre".
La classe ovviamente non è andata perduta ma lo smalto, anche alla luce dell'opaco predecessore, sembra appannato: i
Brainstorm però ci hanno regalato troppa ottima musica per non concedere loro ancora abbondante credito.
Siamo ancora sopra la sufficienza -ovviamente- ma continuando così rischiamo di ripiegare sui "bei tempi andati"....
Brainstorm - "
Revealing the Darkness"
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