Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. CALL OUT TO THE WORLD
  2. NEVER AGAIN
  3. NOT THE ONLY
  4. TELL ME
  5. NOT LIKE YOU
  6. LEAVE ME ALONE
  7. TILL I COME ALIVE
  8. STRONG ENOUGH
  9. ME
  10. PAIN & PLEASURE
  11. FOOLS PARADE (OUTRO)

Line up

  • Jonny Lindkvist: vocals
  • Fredrik Mannberg: guitars
  • Nils Norberg: guitars
  • Nils Eriksson: bass
  • Owe Lingvall: drums

Voto medio utenti

Memore del recente e scialbo “Grand Illusion”, mi sono avvicinato al nuovo album dei Nocturnal Rites con comprensibile perplessità, temendo che questo disco potesse segnare la definitiva “morte” artistica del complesso svedese. Fortunatamente sono bastati pochi minuti di ascolto di “The 8th Sin” per spazzare via qualsiasi dubbio o tentennamento.
La band di Fredrik Mannberg si è probabilmente resa conto, dopo più di quindici anni di carriera, di aver ormai quasi esaurito il suo contributo alla scena Power Metal scandinava e che si rendeva davvero necessario cambiare in qualche modo le carte in tavola, una trasformazione analoga a quello avvenuta alla fine degli anni Novanta, che aveva portato Jonny Lindkvist a prendere il posto di Anders Zackrisson dietro al microfono, rinvigorendo lo stile dei Nocturnal Rites. E così il gruppo ha deciso di dare meno importanza alla velocità e all'aggressività che avevano caratterizzato le ultime release e di aprire il proprio sound ad azzeccatissime ed accattivanti influenze Hard Rock, mantenendo inalterata la fondamentale componente melodica e giocando più sull'immediatezza che sulla complessità compositiva.
Le undici canzoni di “The 8th Sin” sono infatti brani generalmente brevi e di impatto immediato, quasi tutte mid-tempo discretamente pompose, con influenze elettroniche appena accennate, riff di facile assimilazione e ritornelli che si ricordano senza problemi già dopo pochi ascolti. L'ugola al vetriolo di Jonny Lindkvist ben si adatta alla nuova veste di Nocturnal Rites: il biondo singer svedese è forse un po' ripetitivo nelle linee vocali, ma grazie anche all'attenzione dedicata dalla band nei cori, la sua timbrica tagliente non finisce per stancare e si fa apprezzare anche nei passaggi più distesi, in particolare nella bella ballad “Me”.
La solita produzione professionale e pulitissima fa di “The 8th Sin” un disco virtualmente perfetto. Forse l'elevata immediatezza delle nuove canzoni penalizzerà la fruibilità a lungo termine di questo disco, ma per il momento mi sento di consigliare il nuovo album dei Nocturnal Rites a tutti i fan della band. Ottimo lavoro!
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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