Avian - From the depths of time

Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:55 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THROUGH THE PAST AND INTO FOREVER
  2. AS THE WORLD BURNS
  3. BLACK MASQUERADE
  4. THE FEAR
  5. FINAL FRONTIER
  6. ACROSS THE MILLIONS
  7. TIME AND SPACE PART I: THE CITY OF PEACE
  8. SINGLE BLADE OF VENGEANCE
  9. BLINDING FORCE
  10. TIME IS ALL WE NEED
  11. QUEEN OF THE INSANE
  12. LAST MOON
  13. THE DEPTHS OF TIME

Line up

  • Lance King: vocals
  • Yan Leviathan: guitars
  • Roger Moore: guitars
  • David Ellefson: bass
  • David Small: drums

Voto medio utenti

Fondati nel 2002 dal chitarrista Yan Leviathan, gli Avian, americani di Atlanta, Georgia, possono vantare nella propria line up due nomi celebri quali il singer Lance King (ex Balance of Power) e, soprattutto, il bassista David Ellefson, noto ai più per essere stato il più fedele parte di Dave Mustaine all’interno dei Megadeth, prima di venire anch’esso impietosamente licenziato tre anni orsono.
Gli Avian, che si autodefiniscono una “heavy/prog” metal band, arrivano al loro debut album nelle migliori condizioni, con un deal alla Massacre Records e un mastering curato da Tommy Hansen, il quale ha prodotto in passato numerosi lavori degli Helloween.
Detta così, le premesse per poter trovarsi tra le mani un gran lavoro c’erano tutte, ma purtroppo occorre subito dire che questo non è accaduto.
A dispetto del talento dei nomi coinvolti e dell’impegno da essi profuso nella composizione dei brani, “In the depths of time” è un lavoro mediocre, che presenta sì alcuni spunti interessanti di metal made Usa in cui l’impronta dei primi Queensryche è particolarmente marcata (“As The world burns”, “Single blade of vengeance”, “The depths of time”), ma che non riesce a far gridare al miracolo, in virtù di un songwriting alla lunga troppo piatto e prevedibile.
Certo, si tratta di un disco ottimamente suonato e prodotto, questo nessuno oserebbe metterlo in dubbio, ma le canzoni (anche quelle citate) sono troppo deboli perché si possa dare a questa band l’onore di una seconda chance. Certo, il prossimo lavoro potrebbe mostrare dei miglioramenti, ma l’impressione è che questi Avian non siano nati per restare… speriamo di sbagliarci!
Recensione a cura di Luca Franceschini

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