Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:53 min.

Tracklist

  1. LAY
  2. PURE DREAM
  3. ABSOLUTION
  4. RIVER
  5. RAIN
  6. TEAL

Line up

  • Elisa: everything

Voto medio utenti

Avevo già modo di ascoltare i SADNESS, one man band formata dal messicano naturalizzato statunitense Damiàn Antòn Ojeda, che poi in realtà si presenta al pubblico come Elisa...

Nel 2017 esce il bellissimo "Leave", poi ristampato dalla Flowing Downward l'anno successivo, e quindi adesso è la volta di "Rain", originariamente pubblicato nel 2018 ed oggi approdato a noi nuovamente tramite il lavoro sempre attento e valido della sottoetichetta italiana della Avantgarde Music.

La proposta è sempre quello di un post rock che si mescola con un depressive black metal molto atmosferico, shoegaze, ambient... un qualcosa di molto intimo e sognante, perfettamente in sintonia con noi stessi tramite un ascolto in cuffia al buio o immersi nel silenzio della nostra automobile sotto un cielo di stelle, per chi ha la fortuna di non abitare in città.

Gli unici dubbi che mi avevano assalito riguardo i Sadness è che non sarebbe stato facile per il buon Damian mantenere sempre alto il livello del suo songwriting, dato che dall'anno in cui ha deciso di iniziare questa avventura - ovvero il 2014 - ha già pubblicato undici lavori, full, Ep o singoli che siano, e tutta questa sovrabbondanza di materiale avrebbe potuto inficiare talvolta la qualità della sua proposta.

In effetti "Rain" non è un brutto disco, ma non gli è venuto riuscito e soprattutto toccante ed intenso come il predecessore "Leave", che sin dal primo ascolto emoziona sia nelle partiture soffuse e sognanti sia in quelle propriamente estreme e black metal: sei brani che si lasciano ascoltare con piacere, specie in quelli più disperati ed "apocalittici" come "Pure Dream" ma che non riescono a tenere il passo con quelli del lavoro del 2017 che sono di altro spessore.

Speriamo che Elisa si prenda un poco più di tempo tra un'uscita e l'altra e che il suo furore compositivo possa essere indirizzato in maniera più matura e ragionata, anche dati i suoi soli 22 anni di età.

In ogni caso da ascoltare se siete amanti del genere poichè pare che ai Sadness giocare con queste emozioni riesca in maniera dannatamente naturale.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 apr 2019 alle 21:00

"Leave" non mi era piaciuto, quasi per niente all'inizio. Riascoltandolo poi ho leggermente cambiato idea. Ma questo IMHO e' davvero mille spanne meglio. Piu' personale, introspettivo, realmente SADNESS e depressive. In certi passaggi sembra l'ost di una passeggiata nei boschi di Burkittsville. Davvero bello.

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