Il mio approccio verso questo nuovo EP dei Cryptopsy è stato all'insegna della più sincera curiosità, memore della più che buona prova che i Nostri offrirono nel lontano 2012 con l'omonimo album e completamente all'oscuro del precedente EP "The Book Of Suffering - Tome I": ignoro se la band abbia abbandonato il formato full-length a favore degli EP, certamente formato più consono ai tempi moderni e a una fruizione della musica più "liquido" e meno "fisico", fatto sta che con questo nuovo "The Book Of Suffering - Tome II" la band di Flo Mounier propone 15 minuti di intenso death tecnico/grind che non si discosta stilisticamente molto dalle ultime uscite targate Cryptopsy. I quattro brani presenti infatti sono una macelleria sonora capitanata dal sempre impeccabile Flo Mounier dietro le pelli, autentica macchina da guerra che devasta i padiglioni auricolari a suon di blast beats e doppia cassa, ben supportato dal guitar work di Christian Donaldson che in questa sede si dimostra davvero ispirato: i pezzi infatti non basano tutto sul mero impatto sonoro o su una sterile gara a suonare il più veloce o il più tecnico possibile, ma dosa con sapienza momenti tirati ad altri in cui breakdown e rallentamenti scavezzacollo prendono il sopravvento, mantenendo sempre un tasso tecnico di un certo livello, oltre a ritmiche spezzate e complesse. Anche l'apporto vocale del cantante Matt McGachy è buono, pur avendo uno scream/growl che personalmente non mi fa impazzire e che non è nemmeno lontanamente paragonabile alla timbrica animalesca di un Lord Worm qualsiasi. Tra gli episodi migliori di questo "The Book Of Suffering - Tome II" segnialiamo senz'altro "Sire Of Sin" e "The Laws Of The Flesh", ma va comunque segnalato che è tutto il songwriting ad essere coeso e convincente, sintomo di una rinnovata ispirazione in casa Cryptopsy. Che la prossima uscita sia un nuovo EP o un full-length vero e proprio poco importa, se la band manterrà questi livelli di freschezza per i suoi fan ci sarà da sfregarsi le mani.