La
Dark Descent Records non ha certo bisogno di presentazioni in ambito death metal, tali sono il rispetto e la credibilità che si è guadagnata negli anni e le realtà più interessanti che godono della sua ala protettrice: l'ascolto di
"Impetus Of Death", secondo lavoro dei finlandesi
Corpsessed, inizia quindi con i migliori auspici conoscendo la media qualitativa delle uscite dell'etichetta americana e migliora man mano che i pezzi e gli ascolti si accumulano. Il death metal della band infatti si segnala fin da principio per le sue tinte fosche e cupe e per una predilezione per mid tempos e rallentamenti allo zolfo, oltre alle immancabili accelerazioni dove il d-beat o la doppia cassa scandiscono il tempo. I brani di "Impetus Of Death" suonano opprimenti con il loro incedere catacombale e riportano alla mente formazioni quali Disma o Funebrarum mentre il torbido rifferama della coppia di asce Jyri Lustig/Matti Mäkelä devasta tutto ciò che incontra, grazie anche a un songwriting che nella cupezza generale lascia filtrare qualche spiraglio di decadente melodia e groove, senza per questo rovinare il mood morboso che ammanta le canzoni. Difficile rimanere indifferenti alla carica di brani come "Sortilege" o "Endless Plains Of Dust", o non scapocciare sui mid tempo di "Forlorn Burial" o "Begetter Of Doom", senza dimenticare il growl possente e animalesco di Mäkelä che è davvero la ciliegina sulla torta su un album che non ha la pretesa di suonare innovativo ma che riesce senza dubbio nel difficile compito di attirare l'attenzione su di sè.
I Corpsessed non saranno certo i salvatori del death metal nè ridefiniranno le coordinate del genere negli anni a venire, tuttavia il loro "Impetus Of Death" è un lavoro sincero, genuino ed ispirato di death metal catacombale e cupo. E a noi tanto basta.
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