Sintetica recensione per gli ascoltatori casuali:
evitate questo schifo.
Qualche parola in più, per chi come me ha amato quella che una volta era una band grandiosa è però doverosa.
Ma cos'è questa fagottata de robba che arriva dai
Virgin Steele? Perché proporre un mega-box di 5 CD? Cosa contiene? È un album nuovo?
Ora vi spiego di cosa si tratta, vediamo di fare chiarezza.
Vi sarete probabilmente accorti che
DeFeis ha recentemente immesso sul mercato le ristampe di molti album della sua band; mancavano però ancora due titoli tra quelli programmati:
The Book of Burning e
Hymns to Victory, dischi che all'epoca uscirono insieme e che possiamo tranquillamente considerare come delle compilation.
I nostro
Davidino ha quindi pensato: "ripubblichiamoli di nuovo insieme, in un'unica uscita, ma aggiungiamo un po' di nuovo materiale!".
Scrivi, aggiungi, allunga e annacqua, i Nostri si sono ritrovati con 3 CD di musica inedita e, dato che era già qualcosa di esagerato, hanno calcato ulteriormente la mano decidendo di pubblicare le suddette ristampe ed il nuovo materiale TUTTO INSIEME.
Parliamo di
236 minuti di musica inedita.
Minuti che rivoglio indietro dalla mia cazzo di vita.
Non vi parlerò delle ristampe ma "solo" del nuovo materiale.
L'ignobile polpettone è così diviso:
Disco 1
Ghost Harvest -Vintage I- Black Wine For MourningDisco 2
Ghost Harvest -Vintage II- Red Wine For WarningDisco 3
Gothic Voodoo AnthemsSí,
David ci tiene a ricordare che lui ha un vigneto. A noi non frega un cazzo e, comunque, non mi pare un buon motivo per farci ascoltare i suoi deliri da sbronzo alla tastiera.
Ma vediamo.
La partenza è pessima: otto minuti otto che iniziano con ruggiti e tanti urletti di
David, e in meno di un minuto mi sono rotto le palle. Tuttavia continuo, non posso mollare ora prima di scalare la montagna.
Il basso sovrasta tutto, la chitarra non c'è, è un affare per la sola tastiera ed un cantato che alterna toni leggiadri e romantici a ruggiti che non c'entrano nulla e... porca troia quanti miagolii. Arriva poi un assolo di chitarra, letteralmente dal nulla (vi ricordo che prima la sei corde non appariva). Un pezzo pessimo sotto ogni punto di vista: suoni, cantato, songwriting, linee melodiche. Ci sono anche pseudo-archi a caso verso 3/4 della "canzone".
E ora vi svelo che, ascoltando tutto il mappazzone, questa prima "
Seven dead Within" è una delle "meglio riuscite". Fate un po' voi.
Non vi farò certo un track by track, vi basti sapere che non c'è nessuna traccia di metal. Ma nemmeno di rock. E nemmeno di epicità. E... non si capisce davvero cosa sia. La batteria ha un brutto suono elettronico e viene usata poco, le chitarre non sono pervenute, eccetto per una sporadica apparizione (tipo la imbarazzante "
Hearts on fire") o in fase solista-a caso.
Regà, la tastiera... La cazzo di pianola viene usata come ritmica con accordi distorti! Perdìo! Ma hai un cazzo di gran chitarrista come
Ed Pursino, usalo! Oppure no? Oppure è scappato. No perché nemmeno la formazione non è riportata.
Wraaaaw, ooooooooh, oh yeeeeeee, aaaaaao, aaaaaao, il verso di un gabbiano,
wreaaaaar, miagolii,
uuuuh, un pavone, sussurri vari e la minchia di tastiera.
Il tutto tra una cover scandalosa di "
Wicked Game" e una "
Little Wing" da ulcera auricolare.
Passando al disco successivo, incontriamo subito alcuni "rifacimenti" (che chiamerei "disfacimenti") di classici dei
VS come "
The Evil In Her Eyes" per soli piano e voce, seguiti da altri pezzi come "
The Birth of Beauty" (da Nocturnes of Hellfire & Damnation) e da altre cover imbarazzanti come "
Nutshell" (Alice In Chains, naturalmente) piena di urletti, una "
Afer Dark" (dei grandi Tito e Tarantula) fatta con tastiera, batteria campionata, senza mordente, e... "
Jesus Just Left Chicago"! Perdìo! Vi giuro sui miei gonfi coglioni che le ho ascoltate tutte. Voi non fatelo.
Queste pseudo-cover sono attaccate tra di loro come un lungo medley dell'agonia, creato senza alcun senso.
Umberto Smaila che fa pianobar in confronto è
Elton John.
Io... Io davvero non so cosa possa passare per la testa di una persona per decidere di creare questi aborti sonori. Verissimo che nessuno ci obbliga a comprare niente, ma questo è prendere in giro la gente, dai.
Ah, siccome in quasi tutte queste "canzoni" la chitarra non appare (se non come solista buttata alla cazzo), ad un certo punto hanno ben pensato di inserire un intermezzo di due minuti di... sola chitarra! Ok.
Nel terzo disco, possiamo poi assistere alla distruzione della mitica "
I Will Come For You" -naturalmente senza chitarre grinta ed epicità-, di "
Queen of the Dead", e poi di... Vabbè, ormai avete capito l'andazzo e per sincerarvi di quali altri danni abbiano fatto basta scorrere la più che corposa tracklist a lato.
Le riedizioni di
Hymns To Victory e
The Book Of Burning non ce le hanno mandate ma -sulla carta- hanno solo qualche traccia che differisce dalle edizioni originali.
Mi stupisco di una persona come
David DeFeis che si mette a buttar fuori roba di questo tipo, sputtanando (ulteriormente) un nome glorioso come quello dei Virgin Steele. Qui si parla di canzonette fatte alla pianola con due urletti messi sopra, si parla di non avere una minima direzione musicale. Perché registrare in presa diretta delle cover improvvisate spacciandole per materiale inedito? Così prendi per il culo la gente che ha sempre supportato i Virgin Steele.
Capisco che il periodo epico e glorioso del gruppo sia terminato ed abbiano svoltato verso soluzioni acustiche, intime, verso una sorta di rock opera ma... anche trattando il materiale come tale, non ci trovo assolutamente nulla di vagamente decente. E poi, gente, noi siamo qui a parlare di metal! Io amo il metal e se in questo disco non ce n'è, di cosa cazzo parliamo?
Avevo analizzato approfonditamente la situazione dei Virgin Steele anche
in occasione del precedente Nocturnes of Hellfire & Damnation, e pensavo non si potesse fare peggio. Ma sono stato smentito.
Sia chiaro, non è che ci goda a parlare male di questa band, anzi, è molto doloroso e cerco di buttarla sull'ironia, ma qui non se ne esce.
Ho visto degli 8 assegnati a questo schifo, alcuni voti esagerati e parole lusinghiere nei confronti di questa "opera". Io non ho nulla da perdere e nulla da guadagnare scrivendo per metal.it, voglio solo essere sempre sincero con me stesso e con quelle (forse) due persone che mi leggono:
con ogni probabilità è la peggior cosa che io abbia mai ascoltato.