I francesi Nazrak, duo di Chambéry formatosi nel 2016, qui al loro secondo album, suonano una forma molto melodica di Black Metal che affonda le sue radici nella seconda metà degli anni '90 quando, partendo dai maestri norvegesi del genere, una serie di gruppi, soprattuto svedesi ma non solo, si era impegnata in una ricerca sonora che portò il genere stesso ad allontanarsi dagli stilemi iniziali.
La proposta dei Nostri si incentra, essenzialmente, su un uso particolarmente massiccio delle tastiere le quali, sebbene non diano mai un taglio sinfonico alla musica, scandiscono le melodie, le atmosfere ed il "sapore" generale di "Cantiques Funèbres", un album che si avvale, inoltre, di una piuttosto marcata propensione verso partiture di matrice epica, sia nelle armonizzazioni di chitarra che nelle già citate tastiere.
I Nazrak, evidentemente, non sono un gruppo "true" di metallo nero: il loro interesse, piuttosto, va verso la ricerca melodica e l'eleganza che non manca nelle loro canzoni le quali, a scanso di equivoci, contengono anche parti tirate e violente e sono in ogni caso sempre caratterizzate dallo scream roco e "sforzato" di Alderaan, il tutto all'insegna di un suono ricercato, vario e molto "delicato".
"Cantiques Funèbres", infatti, al di là della descrizione "tecnica" che ve ne ho fatto finora è un album affascinante, ricco di intuizioni in chiave melodica di innegabile gusto ed in grado di dipingere scenari incantati che sono ottimamente rappresentati dalla bella cover nonché dal fluire dolce ed aspro delle note di ogni singolo brano.
Il 2018 volge ormai alla fine e lo ricorderemo, senza dubbio, come un anno d'oro per il Black Metal e i Nazrak, pur non essendo "solo" un gruppo Black, anzi essendo molto altro, non fanno che confermare la qualità altissima di una annata indimenticabile.