Copertina 7

Info

Anno di uscita:2006
Durata:48 min.
Etichetta:Lifeforce
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. THIS LEGEND FOREVER
  2. ABANDON YOUR HOPE
  3. PHANTOMS
  4. THE CURSE OF BRAVERY
  5. REMEMBRANCE
  6. LIVE THE MYTH
  7. CITY OF HURT
  8. PERSISTENCE
  9. THE VELVET REMAINS
  10. FAREWELL TO DEVOTION

Line up

  • Morten Toft Hansen: drums
  • Lars Christensen: guitars
  • Jesper Tilsted: guitars
  • Jesper Kvist: bass
  • Kasper Thomsen: vocals
  • Jeppe Christensen: keyboards

Voto medio utenti

Ecco arrivare nei negozi il nuovo album di questa formazione danese che bene ha impressionato con i due precedenti album 'velvet noise' e 'confusion bay'. Nessuno stravolgimento nel loro sound metal futuristico, le coordinate primarie rimangono inalterate, il lavoro bisogna dire ha il pregio di essere più melodico di dove già aveva questi tipi di inserti, il lavoro di tastiere ricorda molto da vicino i vicini di casa In Flames, band che esce negli stessi giorni, per la stessa etichetta con il loro nuovo lavoro, tanto da doverli paragonare agli stessi con un passo in più verso il futuro elettronico. 'Phantoms' ha un inizio che mi ha ricordato molto da vicino qualcosa di già sentito su reroute to remains dei succitati In Flames, il tutto potrebbe dunque sembrare un passo indietro per la band, ma ascoltando il disco non si può certo dire che l'innesto di una melodia più marcata rispetto al recente passato non abbia giovato alla dinamicità delle songs, l'innesto del nuovo cantante non discosta di un millimetro la resa finale del lavoro, infatti Kasper Thomsen ha lo stesso approccio e la stessa resa vocale del suo predecessore. Suoni di chitarre rocciosi e accelerate supportate da un importantissimo lavoro di tastiere sempre presente, vero trademark della band che và a far distinguere il risultato da altri acts in circolazione. 'Remembrance' si distingue per i suoi break melodici atipici per il genere proposto, genere che ho avuto non pochi problemi a catalogare, infatti come lo possiamo chiamare un sound che passa dal death al thrash all'elettronica alla melodia saltanto a piè pari in ognuno di questi generi? In Flames style forse. Nessuna grossa sorpresa dunque se non la conferma di un buon album e di una buona formazione davvero interessante anche in sede live, alle volte la regola no news, good news sembra calzare a pennello come in questa occasione.

Recensione a cura di Dragula

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