Copertina 4

Info

Anno di uscita:2018
Durata:36 min.
Etichetta:Eleven Seven Music

Tracklist

  1. FUCK LOVE
  2. EVERYTHING'S WRONG
  3. BLOOD I SPILL
  4. WASTELAND
  5. ALONE IN THE DARKNESS
  6. MISERY IN ME
  7. BROKEN
  8. JUST TELL ME SOMETHING
  9. I MEANT WHAT I SAID
  10. VICTIM OF THE NEW DISEASE

Line up

  • Oli Herbert: guitars
  • Philip Labonte: vocals
  • Mike Martin: guitars
  • Jason Costa: drums
  • Aaron Patrick: bass

Voto medio utenti

Sarò molto schietto: da che esistono (ovvero dal 1998, quindi ormai 20 anni), gli ALL THAT REMAINS hanno avuto senso di esistere per non più di un paio di album, ovviamente i primi, proprio a voler essere clementi ci possiamo inserire il terzo "The Fall of Ideals" del 2006, ma lì ci fermiamo: a quel punto Philip Labonte ha iniziato a credere di poter raggiungere lo status di rockstar nonchè del relativo conto in banca ed è iniziato il declino, perlomeno artistico.
Non sappiamo se oggi Labonte giri in Lamborghini e torni nella sua villa da 1500mq di Springfield, ma che da "Overcome" in poi ogni disco sia stato sempre più commercialmente sputtanato del precedente è di pubblico dominio, fino ad un trionfo della plastica a tutti i costi, con i classici chitarroni metalcore tutto ROOOAAAARRRR appiccicati sopra alle canzoncine da Dawson's Creek. Una roba da accapponare la pelle, da una decente/buona melodic death metalcore band che erano finire così, con l'apice toccato dalla doppietta "A War You Cannot Win" e "Madness" che non son buoni nemmeno per reggere il tavolino della cucina che balla.

"Victim Of The New Disease", il nono album pubblicato dal quintetto del Massachussets, è stato sin dall'inizio dichiarato come più pesante e diretto dei predecessori, ma non fatevi ingannare dalle apparenze: forse vagamente più indovinato ed in alcuni frangenti anche "violento" se vogliamo, ma non certo meno plasticoso e sicuramente, come tutti gli altri, ripetitivo fino all'ossessione, fino alla noia più profonda. Insomma, seppur smettere di fare le canzoncine della Disney sia un atto lodevole, gli All That Remains dimostrano di aver perso credibilità, ispirazione e sopratutto convinzione: non è un interruttore che si spegne e si riaccende a proprio piacimento, se un tipo di musica non è più nelle proprie corde si può tentare di copiare qualche soluzione e qualche riff del passato ma l'energia e la rabbia di una volta, se non ci sono più, non tornano per magia solo perchè il mercato piange.
Forse era meglio rimanere a fare le canzoncine.

Alla fin della fiera, l'unico motivo per cui "Victim Of The New Disease" sarà ricordato è perchè è l'ultimo in cui suona il chitarrista Oli Herbert, misteriosamente annegato in uno stagno dietro casa dopo un overdose di psicotici e tranquillanti un mese prima dell'uscita del disco.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.