Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:54 min.
Etichetta:Pride & Joy Music
Distribuzione:Soulfood Music

Tracklist

  1. ONE MORE SUGAR
  2. SATELLITE
  3. DARK DOGS
  4. ANGELS DON’T CRY
  5. SENSES
  6. DON’T TOUCH ME, I LIKE IT
  7. I DON’T KNOW
  8. RAINING
  9. LET’S TALK ABOUT LIFE
  10. NO MORE LIES
  11. IRRESISTIBLE
  12. COMIN‘ HOME
  13. LET IT RAIN
  14. HERE I AM
  15. KEEP THE FIRE BURNIN‘

Line up

  • Jörg Sieber: vocals
  • Robert Papst: guitars
  • Günter Skitschak: guitars
  • Christian Birawsky: drums, backing vocals
  • Henner Malecha: bass
  • Eddie Daum: keyboards
  • Ed Straker: keyboards
  • Janina Dietz: vocals, backing vocals
  • Grazia Satler: backing vocals
  • Jane Bogaert: backing vocals
  • Timo Kresslein: backing vocals, percussions

Voto medio utenti

Ecco una buona occasione per fare ammenda.
Quando recensii “The story is far from told ...” su queste stesse colonne, non conoscevo (colpevolmente …) nel dettaglio la storia dei Dominoe e quel disco, molto piacevole ma di certo non “esaltante”, me li fece accantonare (troppo) in fretta tra i gruppi fortuitamente baciati dalla buona sorte (erano divenuti famosi per uno spot della Renault 5 …) e in cerca di un improbabile ritorno di popolarità.
Una leggerezza, senza dubbio, agevole da individuare attraverso lo “studio” di “Keep in touch” e “The key”, i due primi lavori dei rockers tedeschi, capaci di collocarli, nonostante un pizzico di “tamarraggine”, tra gli esponenti di spicco della scena melodica europea.
Questo “The lost radio show”, un live registrato nel 2008 per un programma radiofonico britannico mai andato in onda, mi permette dunque di sottolineare le notevoli qualità artistiche dei due leader storici della band, Robert Papst e Jörg Sieber, consigliando l’opera anche a chi volesse avviare il doveroso processo “conoscitivo” di una formazione ancora in grado, dopo aver verosimilmente dato il meglio di sé alla fine degli anni ottanta, di procurare dosi importanti di scosse cardio-uditive.
Quindici brani che solcano la discografia dei nostri e che grazie a esecuzioni vitali, intense e pragmatiche (con una proficua attenuazione di taluni eccessi synth-pop), consentono di rivalutare pure i momenti più recenti, per un albo da godere dall’inizio alla fine, senza rischiare che l’onta dello skip debba essere subito da qualche elemento del programma.
Così, accanto a perle come l’anthemicaSatellite”, l’accattivante "Angels don’t cry” e le brillanti "Let’s talk about life”, “No more lies” e “Keep the fire burnin‘”, non “sfigurano” neppure il rock n’ soul di “One more sugar” e “Don’t touch me, I like it”, il tocco “modernista” di “Dark dogs” (qualcosa tra U2 e ZZ Top!), il romanticismo contagioso della ballatonaIrresistible” e la grinta di “Let it rain”, in un albo da ascoltare e riascoltare con grande piacere.
Ah, beh, poi c’è anche “Here I am”, l’hit che vi aiuterà a capire quanto buon gusto musicale (e scaltrezza commerciale …) avesse chi, nel 1988, ben consigliò la casa automobilistica francese contribuendo a quell’improvvisa notorietà che è stata, al contempo, la maggiore “fortuna” e la principale “condanna” dei Dominoe, un gruppo che, al di là di ogni altra valutazione, merita considerazione e rispetto.
“Scuse” profferite … ora mi sento meglio …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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