Bâ'a - Bâ'a / Verfallen / Hyrgal

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:54 min.
Etichetta:Les Acteurs de l'Ombre

Tracklist

  1. Bâ'A - LES TERRES DE LA TERREUR
  2. Bâ'A - LA GRANDE DéSILLUSION
  3. VERFALLEN - DERELICTUS
  4. VERFALLEN - LA VALEUR DES TéNèBRES
  5. HYRGAL - CéSURE
  6. HYRGAL - SICAIRE

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Ultimamente sembra che la francese Les Acteurs de l'Ombre non riesca più a sbagliare un colpo, proponendo formazioni piuttosto sconosciute o totalmente esordienti che stupiscono per maturità e freschezza della proposta, svariando tra tutte le molteplici sfaccettature del black metal.

E così dopo Heir, Aorlhac, Darkenhold, Monolithe e tanti altri arriviamo a questo triplo split che vede protagoniste tre formazioni francesi: i Bâ'a, completamente privi di qualsivoglia informazione, i Verfallen - one man band dietro la quale si cela Emmanuel Zuccaro, che altri non è che il batterista degli Hyrgal, peraltro giunti all'esordio l'anno scorso con "Serpentine", ristampato recentemente proprio dalla label francese.

Due brani a testa per tre differenti approccio al variegato mondo estremo: i Bâ'a con un black metal atmosferico e magniloquente, a volte sognante ed epico, i Verfallen decisamente più old school e violenti, ma sempre con quella componente melodica in sottofondo come solo i francesi riescono a fare (così come i break strumentali) e con un'ottima scelta dal punto di vista delle vocals, aspre e possenti, al pari delle imponenti chitarre, quasi death metal per inclinazione. A chiudere con gli ultimi due brani forse i più "conosciuti" Hyrgal con due brani inediti, dato che non sono presenti su "Serpentine", un po' la summa delle due proposte precedenti ma paradossalmente meno intriganti: le atmosfere sono più rarefatte, rallentate, anche la produzione si assottiglia ed i suoni si fanno cacofonici, disturbanti, lasciando spazio ad un black metal ipnotico e minimale ma forse lievemente meno attrattivo delle prime quattro tracce.

Resta in ogni caso salvo il valore di un triplo split, formula che spesso in passato (in particolar modo a fine anni '80) nascondeva delle pochezze imbarazzanti e che invece oggi, forse anche a causa della crisi totale del mercato discografico fisico sta riscoprendo una seconda giovinezza. Raccomandato per gli amanti del black metal transalpino e non solo.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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