Quando lessi che dieci ex membri dei
Black Sabbath si sarebbero uniti in un super-gruppo per registrare un tributo alla band madre dell’Heavy Metal ero entusiasta, ma dopo il primo effettivo ascolto ne sono rimasto davvero deluso.
Deluso non perché mi aspettassi i classici immensi che i Black Sabbath hanno composto, ma almeno pensavo la maggior parte fossero canzoni vere e proprie, e non le varie intro allungate, spalmate su almeno il doppio della durata dell’originale (
Embryo, Stonehenge, Orchild, Superztar), che spesso annoiano.
Le canzoni che sono venute meglio sono le più heavy, (
Die Young, Trashed, In For The Kill, Hole In The sky), tratte da più o meno tutte ere dei Sabbath, tranne quella con
Tony Martin (anche se canta in un brano,
In For The Kill). Anche queste ultime risultano però deboli e senza mordente, rispetto alle originali, con ben diverso pathos.
Ok che la cosa importante è la musica, ma l’avete vista sta copertina? è una delle più brutte, orribili e che non rappresentano niente che abbia mai visto (va bene forse
Dance Of Death dei
Maiden, in bruttezza potrebbe batterla). È veramente una delle cose più disturbanti, anche se irrilevanti, del disco.
Soprattutto se siete grandissimi fan dei Black Sabbath NON acquistate questo disco, prenderà a colpi d’accetta i vostri idoli. Invece, se sei un moderato fan dei Black Sabbath, puoi benissimo risparmiare i soldi per comprarti tutti i dischi originali, e se ce li hai già tutti, prenderti una bella pizza con la tua ragazza il sabato sera. Questo disco non lo consiglio, davvero, risparmiate soldi e tempo, dico davvero.
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