C’è chi si ostina a vivere nel passato e costruisce (?) la propria carriera su quanto già fatto da altri
(credo che gli esempi siano superflui, ndr) e chi prova a guardare al futuro con curiosità, determinazione e atteggiamento rispettoso della “storia”.
I norvegesi
Maraton appartengono senza dubbio al secondo gruppo di formazioni, e il debutto
“Meta” è “acqua fresca nel deserto” per chi è alla ricerca di un album con qualcosa di più rispetto al solito “compitino” ben svolto.
Il quintetto parla curiosamente di
“bubblegum prog” (questa mi mancava), descrizione simpatica che però non rende giustizia a un sound che attinge parimenti dai connazionali
22 (
“Seismic”), dai
Leprous (
“Prime”), dai
Meshuggah (
“Change Of Skin”) e dai
Mars Volta (
“Altered State”), il tutto filtrato con una sensibilità encomiabile che non deve proprio niente a nessuno.
Le melodie accessibili dal sapore new-wave si fondono con le ritmiche spezzate di scuola progressiva (
“Blood Music”, “Body Double”, “Mosaic”) prima del gran finale intitolato
“Spectral Friends”, ipotetico “manuale di istruzioni” per chi vorrebbe andare “oltre” gli standard consolidati.
Non sarà facile per i
Maraton pubblicare un secondo album all’altezza di questo full-length, ma intanto godiamocelo così com'è senza troppi pensieri...
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