Sono giunto alla conclusione che è impossibile ridurre a un “numero” un album di
Alberto Rigoni. I suoi sono a tutti gli effetti progetti “rischiosi”, sperimentali, come se ogni volta si ripartisse da un foglio bianco e si ricominciasse a scrivere daccapo.
“Prog Injection” è sicuramente figlio del precedente
“EvoRevolution” ma riserva qualcosa di diverso, a cominciare da una sezione ritmica basso/batteria - e alla batteria c’è un certo
Thomas Lang - a cui stavolta si aggiunge un tastierista di ruolo, l’italo-americano
Alessandro Bertoni.
Il risultato è più eterogeneo del solito: si spazia da certe sonorità care a
Derek Sherinian - di cui Bertoni è un dichiarato discepolo - e ai suoi
Planet X (
“Blood Shuga”, “Low And Disorder”) a episodi di memoria Liquid Tension Experiment (
“Death Stick”, con l’ospite
Jeff Hughell).
“Omega” spicca come l’episodio più orecchiabile del lotto, mentre
“Metal Injection” è valorizzata dal “momento di gloria” del sopraccitato
Lang. Sono invece difficili da inquadrare
“XYX” e
“Iron Moon”: la prima sembra un’ouverture eccessivamente rumorosa, mentre la seconda chiude il lavoro a cavallo tra ambient e psichedelia.
Vi è venuta voglia di ascoltarlo?
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